Nel corso dei tre anni di dottorato, il progetto relativo allo studio della produzione di Paolo Farinati e delle pratiche di bottega, pensato secondo un focus di ricerca relativo alle questioni tecniche più rilevanti, ha subito alcune modifiche metodologiche su consiglio del collegio docenti, sfociate in approccio multidisciplinare alla tematica. Accanto al focus sugli aspetti tecnici dell’operato dell’artista si sono sviluppati dunque due filoni di ricerca paralleli, il primo relativo alle indagini non invasive svolte grazie al supporto del laboratorio LANIAC dell’Università di Verona e, in seconda battuta, un approfondimento di taglio economico. La chiara impostazione economica del Giornale – che veniva utilizzato dall’artista come mero un registro delle spese e dei guadagni – ha portato ad eseguire dunque un’analisi puntuale delle tecniche artistiche e dei materiali per giungere, attraverso la visione “artigiana” del pittore, al chiarimento della sua crescente fortuna; al fine di integrare le notizie già note e i materiali inediti messi a disposizione dal laboratorio dell’Università di Verona, sono inoltre state realizzate alcune analisi riflettografiche ad hoc per lo sviluppo di tale ricerca. Questo ha inevitabilmente messo in evidenza, in ognuna delle categorie, il fil rouge del lavoro del maestro, ossia la reiterazione continua e sistematica di un medesimo gruppo modelli. La serialità non è però da intendersi come un elemento negativo, indice di mediocrità o disattenzione del pittore nell’aggiornamento dei suoi modelli, dal momento che risulta evidente una sua attenzione quasi morbosa alla rielaborazione dei prototipi attraverso il disegno. Tale approccio multidisciplinare ha permesso non solo di comprendere il funzionamento di un atelier e la suddivisione dei ruoli all’interno di una dimensione artistica, ma anche di osservare da vicino le problematiche di inserimento all’interno di un mercato complesso e articolato e, soprattutto, l’approccio manageriale di un artista che, solo in rari casi, si era spinto al di là delle mura della propria città natale. La ricerca ha permesso di approfondire le dinamiche di ricerca e di organizzazione di un ingente mole di dati ai fini dell’elaborazione di un testo unitario e organico di interesse scientifico e, sebbene il lavoro sia da intendere come una ricerca ampliabile, l’obiettivo proposto dal progetto iniziale si ritiene raggiunto nella stesura finale della tesi.
Tecnica e pratica in bottega: Paolo Farinati e la serialità nella produzione artistica / Adami, Giulia. - (2019 Mar 11).
Tecnica e pratica in bottega: Paolo Farinati e la serialità nella produzione artistica
Adami, Giulia
2019-03-11
Abstract
Nel corso dei tre anni di dottorato, il progetto relativo allo studio della produzione di Paolo Farinati e delle pratiche di bottega, pensato secondo un focus di ricerca relativo alle questioni tecniche più rilevanti, ha subito alcune modifiche metodologiche su consiglio del collegio docenti, sfociate in approccio multidisciplinare alla tematica. Accanto al focus sugli aspetti tecnici dell’operato dell’artista si sono sviluppati dunque due filoni di ricerca paralleli, il primo relativo alle indagini non invasive svolte grazie al supporto del laboratorio LANIAC dell’Università di Verona e, in seconda battuta, un approfondimento di taglio economico. La chiara impostazione economica del Giornale – che veniva utilizzato dall’artista come mero un registro delle spese e dei guadagni – ha portato ad eseguire dunque un’analisi puntuale delle tecniche artistiche e dei materiali per giungere, attraverso la visione “artigiana” del pittore, al chiarimento della sua crescente fortuna; al fine di integrare le notizie già note e i materiali inediti messi a disposizione dal laboratorio dell’Università di Verona, sono inoltre state realizzate alcune analisi riflettografiche ad hoc per lo sviluppo di tale ricerca. Questo ha inevitabilmente messo in evidenza, in ognuna delle categorie, il fil rouge del lavoro del maestro, ossia la reiterazione continua e sistematica di un medesimo gruppo modelli. La serialità non è però da intendersi come un elemento negativo, indice di mediocrità o disattenzione del pittore nell’aggiornamento dei suoi modelli, dal momento che risulta evidente una sua attenzione quasi morbosa alla rielaborazione dei prototipi attraverso il disegno. Tale approccio multidisciplinare ha permesso non solo di comprendere il funzionamento di un atelier e la suddivisione dei ruoli all’interno di una dimensione artistica, ma anche di osservare da vicino le problematiche di inserimento all’interno di un mercato complesso e articolato e, soprattutto, l’approccio manageriale di un artista che, solo in rari casi, si era spinto al di là delle mura della propria città natale. La ricerca ha permesso di approfondire le dinamiche di ricerca e di organizzazione di un ingente mole di dati ai fini dell’elaborazione di un testo unitario e organico di interesse scientifico e, sebbene il lavoro sia da intendere come una ricerca ampliabile, l’obiettivo proposto dal progetto iniziale si ritiene raggiunto nella stesura finale della tesi.File | Dimensione | Formato | |
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