Il presente lavoro esamina le attestazioni delle divinità del pantheon assiro e babilonese nelle fonti epigrafiche aramaiche dalla Mesopotamia arsacide e sasanide. I corpora studiati sono le iscrizioni nord-mesopotamiche di Hatra, Assur e dei siti circostanti, di età arsacide (I-III sec. d.C.), e i testi magici in mandaico, o da Vorlage mandaica, su coppe di terracotta e amuleti metallici, per lo più dalla Babilonia sasanide (IV-VII sec. d.C.). A questi si aggiungono passi di opere letterarie cristiane in siriaco che trattano culti pagani. Queste fonti aramaiche sono il corpus di riferimento per lo studio delle dinamiche culturali che interessano la Mesopotamia dopo la fine del cuneiforme e presentano una grande ricchezza di teonimi, epiteti, espressioni fraseologiche e concetti che derivano dal milieu assiro e babilonese, cui si fa spesso riferimento in letteratura. Il lavoro si concentra sulle maggiori divinità del pantheon più antico attestate in questi materiali: a partire dal corrente dibattito storiografico sulla portata e sull’impatto dell’eredità culturale mesopotamica, ci si propone di esaminare i tratti di continuità e di cambiamento nella caratterizzazione delle divinità, sottolineandone i tratti condivisi così come le specificità locali. Una discussione di questi materiali in chiave comparata è favorita dalla derivazione di consistenti porzioni di incantesimi sasanidi da Vorlagen tardo-arsacidi o di poco successive, coeve alle iscrizioni nord-mesopotamiche.

Nanaya "il re" e il bramoso Nergal: divinità assire e babilonesi nelle fonti aramaiche della Mesopotamia arsacide e sasanide / Marcato, Enrico. - (2019 Apr 03).

Nanaya "il re" e il bramoso Nergal: divinità assire e babilonesi nelle fonti aramaiche della Mesopotamia arsacide e sasanide

Marcato, Enrico
2019-04-03

Abstract

Il presente lavoro esamina le attestazioni delle divinità del pantheon assiro e babilonese nelle fonti epigrafiche aramaiche dalla Mesopotamia arsacide e sasanide. I corpora studiati sono le iscrizioni nord-mesopotamiche di Hatra, Assur e dei siti circostanti, di età arsacide (I-III sec. d.C.), e i testi magici in mandaico, o da Vorlage mandaica, su coppe di terracotta e amuleti metallici, per lo più dalla Babilonia sasanide (IV-VII sec. d.C.). A questi si aggiungono passi di opere letterarie cristiane in siriaco che trattano culti pagani. Queste fonti aramaiche sono il corpus di riferimento per lo studio delle dinamiche culturali che interessano la Mesopotamia dopo la fine del cuneiforme e presentano una grande ricchezza di teonimi, epiteti, espressioni fraseologiche e concetti che derivano dal milieu assiro e babilonese, cui si fa spesso riferimento in letteratura. Il lavoro si concentra sulle maggiori divinità del pantheon più antico attestate in questi materiali: a partire dal corrente dibattito storiografico sulla portata e sull’impatto dell’eredità culturale mesopotamica, ci si propone di esaminare i tratti di continuità e di cambiamento nella caratterizzazione delle divinità, sottolineandone i tratti condivisi così come le specificità locali. Una discussione di questi materiali in chiave comparata è favorita dalla derivazione di consistenti porzioni di incantesimi sasanidi da Vorlagen tardo-arsacidi o di poco successive, coeve alle iscrizioni nord-mesopotamiche.
3-apr-2019
31
Scienze dell'antichita'
Milano, Lucio
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