Il presente studio si propone di fornire un’interpretazione accurata dell’Epitalamio per Palladio e Celerina di Claudiano (c. m. 25 Hall) sia come testo poetico autonomo, sia come parte della tradizione letteraria e in particolare epitalamica. L’esegesi del carme assume notevole importanza nella ricostruzione della storia di un genere che nei primi quattro secoli dell’era cristiana è testimoniato soltanto da quattro componimenti poetici, e nella cui evoluzione Claudiano sembra aver svolto un ruolo determinante. Lo studio si suddivide in tre sezioni: un’introduzione, nella quale sono trattate le principali questioni storico-letterarie e viene fornita un’analisi sintetica dell’epitalamio, una traduzione di servizio in prosa italiana e infine il commento al testo, che costituisce il nucleo di questo lavoro. Nella sezione introduttiva viene ridefinito il rapporto dell’epitalamio con la tradizione letteraria. Sono chiariti soprattutto i termini entro i quali opera l’imitatio nei confronti del modello principale di entrambi i carmi nuziali di Claudiano, ovvero l’Epitalamio per Stella e Violentilla di Stazio (silv. I 2). Rifiutata la teoria secondo cui il poemetto di Stazio avrebbe stabilito uno schema convenzionale dell’epitalamio che Claudiano e gli autori successivi si sarebbero limitati a variare, l’Epitalamio per Palladio e Celerina viene analizzato come carme d’occasione regolato innanzitutto dal principio della convenienza. Ampio spazio è dedicato al commento dell’episodio centrale dell’epitalamio, l’incontro di Venere e Imeneo, di cui vengono messi in luce il significato poetologico e la funzione narrativa all’interno del componimento.
Claudio Claudiano, 'Epitalamio per Palladio e Celerina' (c.m. 25 Hall) : introduzione, traduzione e commento / Ramella, Tommaso. - (2019 Jan 29).
Claudio Claudiano, 'Epitalamio per Palladio e Celerina' (c.m. 25 Hall) : introduzione, traduzione e commento
Ramella, Tommaso
2019-01-29
Abstract
Il presente studio si propone di fornire un’interpretazione accurata dell’Epitalamio per Palladio e Celerina di Claudiano (c. m. 25 Hall) sia come testo poetico autonomo, sia come parte della tradizione letteraria e in particolare epitalamica. L’esegesi del carme assume notevole importanza nella ricostruzione della storia di un genere che nei primi quattro secoli dell’era cristiana è testimoniato soltanto da quattro componimenti poetici, e nella cui evoluzione Claudiano sembra aver svolto un ruolo determinante. Lo studio si suddivide in tre sezioni: un’introduzione, nella quale sono trattate le principali questioni storico-letterarie e viene fornita un’analisi sintetica dell’epitalamio, una traduzione di servizio in prosa italiana e infine il commento al testo, che costituisce il nucleo di questo lavoro. Nella sezione introduttiva viene ridefinito il rapporto dell’epitalamio con la tradizione letteraria. Sono chiariti soprattutto i termini entro i quali opera l’imitatio nei confronti del modello principale di entrambi i carmi nuziali di Claudiano, ovvero l’Epitalamio per Stella e Violentilla di Stazio (silv. I 2). Rifiutata la teoria secondo cui il poemetto di Stazio avrebbe stabilito uno schema convenzionale dell’epitalamio che Claudiano e gli autori successivi si sarebbero limitati a variare, l’Epitalamio per Palladio e Celerina viene analizzato come carme d’occasione regolato innanzitutto dal principio della convenienza. Ampio spazio è dedicato al commento dell’episodio centrale dell’epitalamio, l’incontro di Venere e Imeneo, di cui vengono messi in luce il significato poetologico e la funzione narrativa all’interno del componimento.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
956183-1197839.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Tesi di dottorato
Dimensione
4.63 MB
Formato
Adobe PDF
|
4.63 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in ARCA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.