Per discutere la teoria del processo di civilizzazione di Norbert Elias ho individuato un caso dove fosse chiaro fin dall'inizio della mia indagine che mi trovavo di fronte a degli individui che appartenevano a due "configurazioni" distinte. Ho scelto pertanto di studiare la nobiltà feudale friulana perché è una nobiltà suddita di Venezia, un principe senza corte, e che a corte serve principi di cui non è suddita. Concludo sostenendo che la teoria del processo di civilizzazione non prevede un fenomeno che, invece, accompagna l'intero processo. I nobili friulani sanno sagomarsi con facilità a seconda delle situazioni ma non cambiano sul serio. È difficile ad ogni modo teorizzare che relazione vi sia tra i cambiamenti "dell'economia pulsionale" e questa disposizione ad adeguarsi ai contesti. Da un canto sembra che le pulsioni siano già sotto controllo, dall'altro pare che non avvenga alcun mutamento radicale perché le biografie sono ricche di contraddizioni. S'è rivelato della massima importanza comprendere quale fosse la verità minima nelle autorappresentazioni dei feudatari e dei cortigiani cercata da Venezia e dai principi: apparire infatti è anche essere, mentre i numerosi esempi di comportamenti che infrangono gli standard normativi costituirebbero infrazioni consentite. In order to discuss Norbert Elias' theory about the "civilization's process", I've chosen the case of the friulan nobility. This nobility belongs to two different "configurations": the republic of Venice as subjects and thè princes' courts as courtiers. I've realized that civilization's theory doesn't foresee a phenomenon strictly connected. The friulan nobles are able to play successfully in different contexts but we don't know if they made a clear step on the civilization's way. On one hand it seems that feelings are already controlied, on the other hand many biographies present strong contradictions and the success of some careers depends for a precious skill in managing violence for the prince. But in any case, the guidecriteria for my analysis was self-representation. By self-representation we can know what must not lack from relationships between Venice and her feudal lords and between the princes and their courtiers, in spite of real behaviours, because to seem is a little bit to be, and Venice and the princes were interested to this limited truth.

La nobiltà friulana e il "processo di civilizzazione" (1530-1620): per una critica del modello di Norbert Elias / Conzato, Antonio. - (2004 Mar 18).

La nobiltà friulana e il "processo di civilizzazione" (1530-1620): per una critica del modello di Norbert Elias

Conzato, Antonio
2004-03-18

Abstract

Per discutere la teoria del processo di civilizzazione di Norbert Elias ho individuato un caso dove fosse chiaro fin dall'inizio della mia indagine che mi trovavo di fronte a degli individui che appartenevano a due "configurazioni" distinte. Ho scelto pertanto di studiare la nobiltà feudale friulana perché è una nobiltà suddita di Venezia, un principe senza corte, e che a corte serve principi di cui non è suddita. Concludo sostenendo che la teoria del processo di civilizzazione non prevede un fenomeno che, invece, accompagna l'intero processo. I nobili friulani sanno sagomarsi con facilità a seconda delle situazioni ma non cambiano sul serio. È difficile ad ogni modo teorizzare che relazione vi sia tra i cambiamenti "dell'economia pulsionale" e questa disposizione ad adeguarsi ai contesti. Da un canto sembra che le pulsioni siano già sotto controllo, dall'altro pare che non avvenga alcun mutamento radicale perché le biografie sono ricche di contraddizioni. S'è rivelato della massima importanza comprendere quale fosse la verità minima nelle autorappresentazioni dei feudatari e dei cortigiani cercata da Venezia e dai principi: apparire infatti è anche essere, mentre i numerosi esempi di comportamenti che infrangono gli standard normativi costituirebbero infrazioni consentite. In order to discuss Norbert Elias' theory about the "civilization's process", I've chosen the case of the friulan nobility. This nobility belongs to two different "configurations": the republic of Venice as subjects and thè princes' courts as courtiers. I've realized that civilization's theory doesn't foresee a phenomenon strictly connected. The friulan nobles are able to play successfully in different contexts but we don't know if they made a clear step on the civilization's way. On one hand it seems that feelings are already controlied, on the other hand many biographies present strong contradictions and the success of some careers depends for a precious skill in managing violence for the prince. But in any case, the guidecriteria for my analysis was self-representation. By self-representation we can know what must not lack from relationships between Venice and her feudal lords and between the princes and their courtiers, in spite of real behaviours, because to seem is a little bit to be, and Venice and the princes were interested to this limited truth.
18-mar-2004
2 n.s. (16)
Storia sociale europea dal Medioevo all'età contemporanea
Politi, Giorgio
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