La ricerca si configura come un’indagine sulle pratiche religiose e spaziali nel Mediterraneo antico, a partire da analisi interdisciplinare sulla categoria di spazio rituale quale processo integrato di tratti corporei, ideologici e simbolici. Nella prima parte si discutono in modo teorico le categorie antiche e moderne atte a definire lo spazio rituale come categoria comprensiva di paesaggio religioso, luoghi di culto, architettura religiosa, nella molteplicità di prospettive aperte dalle discipline, della storia delle religioni, dell’antropologia religiosa e dell’archeologia. La seconda parte si concentra sulle categorie di spazio e di rituale e sulle relazioni tra i principi fondanti della logica e della pratica religiosa politeista e le loro ricadute sulle pratiche spaziali; vengono indagati sia l’aspetto più concreto della monumentalizzazione dei luoghi di culto, sia quello più concettuale della modalità di presenza degli dei negli spazi rituali, in particolar modo a Roma. Nella terza parte si indaga il contesto storico-religioso dell’Africa romana, prendendo in esame alcuni casi di studio significativi nell’ottica del contatto tra culture. Ricorrendo alle fonti epigrafiche e archeologiche si focalizza in particolare la trasformazione degli spazi cultuali nel periodo della ‘romanizzazione’, e l’espansione di modelli romani nel contatto con modelli indigeni, dal santuario di Thinissut ai luoghi di culto della città di Thugga.
Costruzione e percezione dello spazio rituale nel Mediterraneo antico: l'esempio dell'Africa romana / Miatto, Marta. - (2017 Sep 08).
Costruzione e percezione dello spazio rituale nel Mediterraneo antico: l'esempio dell'Africa romana
Miatto, Marta
2017-09-08
Abstract
La ricerca si configura come un’indagine sulle pratiche religiose e spaziali nel Mediterraneo antico, a partire da analisi interdisciplinare sulla categoria di spazio rituale quale processo integrato di tratti corporei, ideologici e simbolici. Nella prima parte si discutono in modo teorico le categorie antiche e moderne atte a definire lo spazio rituale come categoria comprensiva di paesaggio religioso, luoghi di culto, architettura religiosa, nella molteplicità di prospettive aperte dalle discipline, della storia delle religioni, dell’antropologia religiosa e dell’archeologia. La seconda parte si concentra sulle categorie di spazio e di rituale e sulle relazioni tra i principi fondanti della logica e della pratica religiosa politeista e le loro ricadute sulle pratiche spaziali; vengono indagati sia l’aspetto più concreto della monumentalizzazione dei luoghi di culto, sia quello più concettuale della modalità di presenza degli dei negli spazi rituali, in particolar modo a Roma. Nella terza parte si indaga il contesto storico-religioso dell’Africa romana, prendendo in esame alcuni casi di studio significativi nell’ottica del contatto tra culture. Ricorrendo alle fonti epigrafiche e archeologiche si focalizza in particolare la trasformazione degli spazi cultuali nel periodo della ‘romanizzazione’, e l’espansione di modelli romani nel contatto con modelli indigeni, dal santuario di Thinissut ai luoghi di culto della città di Thugga.File | Dimensione | Formato | |
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