Ho condotto il mio studio alla ricerca dell’”Italiano neutro”, di quella lingua unitaria, nazionale, standardizzata, modello alle realizzazioni regionali e individuali. Il percorso è stato di tipo storico: dall’unità d’Italia ai giorni nostri ho rintracciato le più significative tappe di questo dibattito culturale (componente imprescindibile della questione della lingua) in relazione ai programmi scolastici, tra teorie e inadempienze. La prima parte dello studio è stata incentrata sulla dicotomia lingua comune-dialetti, mentre la seconda e più recente trattazione ha visto contrapposte le due realtà dell’italiano neutro e degl’italiani regionali. Il dibattito culturale ha dimostrato un interesse sempre desto nei confronti d’un modello linguistico per la lingua parlata, tracciando una storia “geometrica” dal “punto” fiorentino, all’”asse Roma-Firenze”, passando per il “triangolo” settentrionale, fino alle recenti teorie del “centro geofonico”. Nella scuola ho rintracciato una serie d’opportunità mancate riguardo a un’efficace politica linguistica strutturata sulla dimensione parlata e non piuttosto sulla lingua scritta e grammaticale.
Italiano neutro : cultura e scuola tra norma e realtà(2012 Mar 30).
Italiano neutro : cultura e scuola tra norma e realtà
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2012-03-30
Abstract
Ho condotto il mio studio alla ricerca dell’”Italiano neutro”, di quella lingua unitaria, nazionale, standardizzata, modello alle realizzazioni regionali e individuali. Il percorso è stato di tipo storico: dall’unità d’Italia ai giorni nostri ho rintracciato le più significative tappe di questo dibattito culturale (componente imprescindibile della questione della lingua) in relazione ai programmi scolastici, tra teorie e inadempienze. La prima parte dello studio è stata incentrata sulla dicotomia lingua comune-dialetti, mentre la seconda e più recente trattazione ha visto contrapposte le due realtà dell’italiano neutro e degl’italiani regionali. Il dibattito culturale ha dimostrato un interesse sempre desto nei confronti d’un modello linguistico per la lingua parlata, tracciando una storia “geometrica” dal “punto” fiorentino, all’”asse Roma-Firenze”, passando per il “triangolo” settentrionale, fino alle recenti teorie del “centro geofonico”. Nella scuola ho rintracciato una serie d’opportunità mancate riguardo a un’efficace politica linguistica strutturata sulla dimensione parlata e non piuttosto sulla lingua scritta e grammaticale.File | Dimensione | Formato | |
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