Uno dei compiti cardine delle aree protette è quello di “applicare metodi di gestione o di restauro ambientale idonei a realizzare un'integrazione tra uomo e ambiente naturale” (L. 394/1991). Le scelte gestionali sono però spesso controverse e necessitano nella maggior parte dei casi di una visione a medio-lungo termine che è molte volte frenata da fattori contingenti. Una delle strategie che si possono adottare è quella di focalizzare l’attenzione su specie che per particolari caratteristiche empatiche o normative possono facilitare l’ottenimento di fondi (specie bandiera) e/o che permettono la realizzazione di interventi di miglioramento o di gestione degli habitat che a cascata portano benefici a numerose altre specie (specie ombrello). La presenza di una specie carismatica, l’endemica testuggine palustre siciliana, unita agli interventi gestionali intrapresi dall’Ente gestore e a diversi fattori di pressione, tra tutti le specie aliene e l’agricoltura intensiva, rendono la Riserva Naturale del “Lago Preola – Gorghi Tondi” un ottimo caso studio, per valutare come i vari elementi possono avere un’influenza singolarmente o in sinergia sulle dinamiche che governano una popolazione di una specie animale. I risultati hanno evidenziato differenze significative a livello di vari aspetti della bio-ecologia della specie fra fasi stagionali differenti e fra siti. In particolare, è stato messo in evidenza come l’aumento di naturalità e della disponibilità di habitat acquatici verificatesi nell’ultimo decennio siano stati elementi decisamente favorevoli alla specie, sebbene la permanenza di alcuni fattori limitanti abbia generato risposte differenti tra i siti. Sono state infatti osservate differenze interessanti nell’ecologia trofica e nell’ampiezza di nicchia della specie fra siti con abbondanti popolazioni ittiche alloctone e siti privi di pesci. Questo ha permesso di dimostrare come la diversa comunità biologica influenzata dalla presenza di specie alloctone possa influire sulla struttura dell’ecosistema e di riflesso sulle caratteristiche della specie oggetto di studio, con particolare impatto sia a livello di popolazione sia a livello individuale. Questi risultati possono fornire importanti informazioni e indicazioni per la strategia di gestione della riserva naturale indagata e per la gestione di aree naturali con simili caratteristiche ambientali, ai fini di migliorare non solo lo status di conservazione di Emys trinacris ma anche la qualità degli habitat in cui essa vive.

Sfide nella gestione degli ecosistemi d’acqua dolce: il caso studio di una specie bandiera, la testuggine palustre siciliana 'Emys trinacris' (Testudines, Emydidae) / Ottonello, Dario. - (2017 Feb 08).

Sfide nella gestione degli ecosistemi d’acqua dolce: il caso studio di una specie bandiera, la testuggine palustre siciliana 'Emys trinacris' (Testudines, Emydidae)

Ottonello, Dario
2017-02-08

Abstract

Uno dei compiti cardine delle aree protette è quello di “applicare metodi di gestione o di restauro ambientale idonei a realizzare un'integrazione tra uomo e ambiente naturale” (L. 394/1991). Le scelte gestionali sono però spesso controverse e necessitano nella maggior parte dei casi di una visione a medio-lungo termine che è molte volte frenata da fattori contingenti. Una delle strategie che si possono adottare è quella di focalizzare l’attenzione su specie che per particolari caratteristiche empatiche o normative possono facilitare l’ottenimento di fondi (specie bandiera) e/o che permettono la realizzazione di interventi di miglioramento o di gestione degli habitat che a cascata portano benefici a numerose altre specie (specie ombrello). La presenza di una specie carismatica, l’endemica testuggine palustre siciliana, unita agli interventi gestionali intrapresi dall’Ente gestore e a diversi fattori di pressione, tra tutti le specie aliene e l’agricoltura intensiva, rendono la Riserva Naturale del “Lago Preola – Gorghi Tondi” un ottimo caso studio, per valutare come i vari elementi possono avere un’influenza singolarmente o in sinergia sulle dinamiche che governano una popolazione di una specie animale. I risultati hanno evidenziato differenze significative a livello di vari aspetti della bio-ecologia della specie fra fasi stagionali differenti e fra siti. In particolare, è stato messo in evidenza come l’aumento di naturalità e della disponibilità di habitat acquatici verificatesi nell’ultimo decennio siano stati elementi decisamente favorevoli alla specie, sebbene la permanenza di alcuni fattori limitanti abbia generato risposte differenti tra i siti. Sono state infatti osservate differenze interessanti nell’ecologia trofica e nell’ampiezza di nicchia della specie fra siti con abbondanti popolazioni ittiche alloctone e siti privi di pesci. Questo ha permesso di dimostrare come la diversa comunità biologica influenzata dalla presenza di specie alloctone possa influire sulla struttura dell’ecosistema e di riflesso sulle caratteristiche della specie oggetto di studio, con particolare impatto sia a livello di popolazione sia a livello individuale. Questi risultati possono fornire importanti informazioni e indicazioni per la strategia di gestione della riserva naturale indagata e per la gestione di aree naturali con simili caratteristiche ambientali, ai fini di migliorare non solo lo status di conservazione di Emys trinacris ma anche la qualità degli habitat in cui essa vive.
8-feb-2017
29
Scienze ambientali
Malavasi, Stefano
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