Lo ius superveniens e la nullità sopravvenuta di clausole negoziali

Il frequente ricorso giurisprudenziale alla figura della c.d. nullità sopravvenuta costituisce un indice rilevante della diffusa tendenza alla rivisitazione dell’invalidità contrattuale, rappresentata come uno strumento giuridico flessibile, volto anche e soprattutto alla tutela dell’interesse del c.d. contraente debole alla congruità dell’affare dedotto in contratto, oltre che alla fissazione di limiti all’esercizio dell’autonomia privata attraverso la sanzione legale di interessi pubblici inderogabili. La riflessione che si propone osserva la trasformazione del momento della genesi dell’atto negoziale alla stregua dell’incipit di un processo, destinato ad esaurirsi solo in seguito all’estinzione del rapporto obbligatorio che lo stesso atto istituisce e mira ad analizzare l’idoneità della nullità sopravvenuta all’attribuzione, per questa via, di un’inedita efficacia conformativa alle nuove espressioni dell’intervento pubblico, spesso di matrice sovranazionale, nei riguardi degli atti di autonomia privata.