L’educazione alla sostenibilità si configura come nodo epistemologico per le scienze pedagogiche: la crescente egemonia della razionalità tecnico-scientifica, separata dai fondamenti etici e metafisici, destabilizza l’idea stessa di formazione. In questo quadro, la pedagogia è chiamata a ricomporre conoscenza e valore, restituendo centralità alla persona e orientando il sapere tecnico entro finalità teleologiche condivise. L’avanzata dell’intelligenza artificiale e delle logiche algoritmiche impone di ripensare la formazione oltre l’addestramento a competenze adattive, verso uno spazio di resistenza critica, discernimento e rigenerazione del senso dell’umano. In continuità con l’Agenda 2030, l’educazione alla sostenibilità assume portata trasformativa e generativa: non settore disciplinare, ma principio regolativo dell’intero progetto formativo, volto a sviluppare agency, capabilities e cittadinanza planetaria. L’infanzia emerge come terreno privilegiato: outdoor learning ed educazione alla natura sostengono un’ecologia della mente infantile, intrecciando sviluppo cognitivo, socio-emotivo e atteggiamenti di cura. Ne consegue una riconfigurazione del ruolo docente: architetto di ecologie educative ed “intellettuale ecologico”, capace di progettare ambienti situati, dialogici e transdisciplinari. L’agency professionale si articola in movimenti esplorativi, relazionali e riflessivi che, attraverso pratiche all’aperto, generano co-emergenza educativa e trasferimento in aula di posture partecipative. Sul piano della formazione continua, esperienze di ricerca-formazione — come il progetto On the Door — delineano un modello di CPD ecologico, antifragile e capacitante, in cui pratica e teoria coevolvono. In esito, la professionalità docente diventa prassi eco-etica e politica: mediazione tra scuola, territorio e biosfera, promozione di giustizia educativa e costruzione di comunità apprendenti orientate alla coesistenza. Educare “con” il mondo, e non semplicemente “al” mondo, si afferma come compito costitutivo della pedagogia contemporanea.
Verso un nuovo paradigma agentivo e capacitante dell’outodoor learning
Massimiliano Costa
2025-01-01
Abstract
L’educazione alla sostenibilità si configura come nodo epistemologico per le scienze pedagogiche: la crescente egemonia della razionalità tecnico-scientifica, separata dai fondamenti etici e metafisici, destabilizza l’idea stessa di formazione. In questo quadro, la pedagogia è chiamata a ricomporre conoscenza e valore, restituendo centralità alla persona e orientando il sapere tecnico entro finalità teleologiche condivise. L’avanzata dell’intelligenza artificiale e delle logiche algoritmiche impone di ripensare la formazione oltre l’addestramento a competenze adattive, verso uno spazio di resistenza critica, discernimento e rigenerazione del senso dell’umano. In continuità con l’Agenda 2030, l’educazione alla sostenibilità assume portata trasformativa e generativa: non settore disciplinare, ma principio regolativo dell’intero progetto formativo, volto a sviluppare agency, capabilities e cittadinanza planetaria. L’infanzia emerge come terreno privilegiato: outdoor learning ed educazione alla natura sostengono un’ecologia della mente infantile, intrecciando sviluppo cognitivo, socio-emotivo e atteggiamenti di cura. Ne consegue una riconfigurazione del ruolo docente: architetto di ecologie educative ed “intellettuale ecologico”, capace di progettare ambienti situati, dialogici e transdisciplinari. L’agency professionale si articola in movimenti esplorativi, relazionali e riflessivi che, attraverso pratiche all’aperto, generano co-emergenza educativa e trasferimento in aula di posture partecipative. Sul piano della formazione continua, esperienze di ricerca-formazione — come il progetto On the Door — delineano un modello di CPD ecologico, antifragile e capacitante, in cui pratica e teoria coevolvono. In esito, la professionalità docente diventa prassi eco-etica e politica: mediazione tra scuola, territorio e biosfera, promozione di giustizia educativa e costruzione di comunità apprendenti orientate alla coesistenza. Educare “con” il mondo, e non semplicemente “al” mondo, si afferma come compito costitutivo della pedagogia contemporanea.| File | Dimensione | Formato | |
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