Nell’era dei big data mezzi di archiviazione sempre più sofisticati e veloci sembrerebbero garantire un’inedita possibilità di raccolta, salvaguardia, ordine delle informazioni e delle conoscenze. Pertanto, la nostra società iperdigitale e perennemente connessa affida ogni giorno alle macchine computazionali una quantità incalcolabile, perlomeno a misura umana, di dati con la fiducia di poterli successivamente ritrovare e riusare con un semplice clic. Ci fidiamo delle nuove tecnologie, compresa l’intelligenza artificiale, nonostante recenti studi e frequenti fallimenti della memoria digitale mettano in guardia sull’effettiva efficacia dei mezzi di archiviazione contemporanei, dimostrando che non c’è alcuna certezza. Questo articolo riflette sugli archivi del presente (e di domani) come sistemi fragili attraverso la ricerca condotta dagli artisti contemporanei.
Archivi fragili: arte ed entropia nel web
Baldacci, C.
2025-01-01
Abstract
Nell’era dei big data mezzi di archiviazione sempre più sofisticati e veloci sembrerebbero garantire un’inedita possibilità di raccolta, salvaguardia, ordine delle informazioni e delle conoscenze. Pertanto, la nostra società iperdigitale e perennemente connessa affida ogni giorno alle macchine computazionali una quantità incalcolabile, perlomeno a misura umana, di dati con la fiducia di poterli successivamente ritrovare e riusare con un semplice clic. Ci fidiamo delle nuove tecnologie, compresa l’intelligenza artificiale, nonostante recenti studi e frequenti fallimenti della memoria digitale mettano in guardia sull’effettiva efficacia dei mezzi di archiviazione contemporanei, dimostrando che non c’è alcuna certezza. Questo articolo riflette sugli archivi del presente (e di domani) come sistemi fragili attraverso la ricerca condotta dagli artisti contemporanei.| File | Dimensione | Formato | |
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