Le rime di Giovan Giorgio Trissino conoscono un’ampia diffusione manoscritta nei primi decenni del Cinquecento, accanto a quelle di autori di primissimo piano come Iacopo Sannazaro o Pietro Bembo. Nella princeps delle Rime del 1529 convergono quindi testi frutto di un’attività poetica distribuita su un esteso arco cronologico, dalla «prima giωvineza» alla soglia dei cinquant’anni. L’esito è una raccolta in cui affiora un lucido progetto di classicismo: sebbene a Petrarca venga riservato un ruolo prioritario fra i modelli, infatti, le "Rime" attingono abbondantemente sia dalla tradizione greca e latina sia da quella volgare due-trecentesca. Il volume offre il testo della princeps delle "Rime", rivisto e corretto, specie per quanto riguarda l’impiego del sistema ortografico trissiniano, alla luce dei principi di filologia dei testi a stampa e sulla scorta delle indicazioni che si ricavano dall’usus del vicentino o da sue esplicite indicazioni. Il testo critico è corredato di un commento puntuale che, per la prima volta, rende conto del mosaico di citazioni, di riprese e di libere traduzioni da svariati componimenti (greci, latini e volgari) di cui è innervata la produzione lirica di Trissino.

Giovan Giorgio Trissino, "Rime" (1529), testo critico e commento a cura di Francesco Davoli

davoli francesco
2025-01-01

Abstract

Le rime di Giovan Giorgio Trissino conoscono un’ampia diffusione manoscritta nei primi decenni del Cinquecento, accanto a quelle di autori di primissimo piano come Iacopo Sannazaro o Pietro Bembo. Nella princeps delle Rime del 1529 convergono quindi testi frutto di un’attività poetica distribuita su un esteso arco cronologico, dalla «prima giωvineza» alla soglia dei cinquant’anni. L’esito è una raccolta in cui affiora un lucido progetto di classicismo: sebbene a Petrarca venga riservato un ruolo prioritario fra i modelli, infatti, le "Rime" attingono abbondantemente sia dalla tradizione greca e latina sia da quella volgare due-trecentesca. Il volume offre il testo della princeps delle "Rime", rivisto e corretto, specie per quanto riguarda l’impiego del sistema ortografico trissiniano, alla luce dei principi di filologia dei testi a stampa e sulla scorta delle indicazioni che si ricavano dall’usus del vicentino o da sue esplicite indicazioni. Il testo critico è corredato di un commento puntuale che, per la prima volta, rende conto del mosaico di citazioni, di riprese e di libere traduzioni da svariati componimenti (greci, latini e volgari) di cui è innervata la produzione lirica di Trissino.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10278/5105197
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