Questo saggio indaga la figura di William Shakespeare come personaggio nella letteratura per l’infanzia e per i giovani adulti, spostando l’attenzione oltre il campo più noto degli adattamenti e delle riscritture delle sue opere teatrali. Se infatti il racconto rimane il mezzo privilegiato per introdurre i più giovani al Bardo – dai Tales from Shakespeare dei fratelli Lamb (1807) fino ai romanzi contemporanei per giovani adulti – un filone parallelo, meno esplorato, mette in scena Shakespeare stesso come figura letteraria. L’analisi si concentra in particolare sulle time-slip stories, narrazioni fantastiche in cui i protagonisti contemporanei viaggiano nel passato elisabettiano tramite un oggetto mediatore per mostrare come l’uomo storico, di cui restano scarse tracce documentarie, venga trasformato in personaggio transtestuale. Nella maggior parte dei casi, Shakespeare assume il ruolo di figura di autorità positiva: genitore surrogato, mentore professionale o modello esistenziale che guida i protagonisti sia nelle loro avventure nel passato, sia nel loro presente. Romanzi come King of Shadows di Susan Cooper (1999), Saving Hamlet di Molly Booth (2016) e Kissing Shakespeare di Pamela Mingle (2013) mettono in scena giovani che, grazie all’incontro con Shakespeare, maturano emotivamente e artisticamente. Teatro e poesia diventano strumenti di crescita e continuano ad accompagnarli anche al ritorno nel proprio tempo. Al contempo, queste narrazioni consolidano l’immagine di Shakespeare come genio inarrivabile e icona culturale, erede diretto della bardolatria sette-ottocentesca. Anche nei casi in cui tale figura viene sovvertita – come in A Question of Will di Lynne Kositsky (2000) o nella serie She-Shakespeare di Eliselle – ciò che si mette in discussione non è tanto la biografia storica quanto la narrativa consolidata del Bardo come mito letterario. Emerge così uno Shakespeare meno uomo di Stratford che personaggio-Bardo transtestuale, la cui autorità – confermata o contestata – continua a fungere da ponte fra letteratura, storia e pedagogia.

"Much Ado about Shakespeare": Shakespeare come figura di autorità nella narrativa per ragazzi

RACHELE SVETLANA Bassan
2026-01-01

Abstract

Questo saggio indaga la figura di William Shakespeare come personaggio nella letteratura per l’infanzia e per i giovani adulti, spostando l’attenzione oltre il campo più noto degli adattamenti e delle riscritture delle sue opere teatrali. Se infatti il racconto rimane il mezzo privilegiato per introdurre i più giovani al Bardo – dai Tales from Shakespeare dei fratelli Lamb (1807) fino ai romanzi contemporanei per giovani adulti – un filone parallelo, meno esplorato, mette in scena Shakespeare stesso come figura letteraria. L’analisi si concentra in particolare sulle time-slip stories, narrazioni fantastiche in cui i protagonisti contemporanei viaggiano nel passato elisabettiano tramite un oggetto mediatore per mostrare come l’uomo storico, di cui restano scarse tracce documentarie, venga trasformato in personaggio transtestuale. Nella maggior parte dei casi, Shakespeare assume il ruolo di figura di autorità positiva: genitore surrogato, mentore professionale o modello esistenziale che guida i protagonisti sia nelle loro avventure nel passato, sia nel loro presente. Romanzi come King of Shadows di Susan Cooper (1999), Saving Hamlet di Molly Booth (2016) e Kissing Shakespeare di Pamela Mingle (2013) mettono in scena giovani che, grazie all’incontro con Shakespeare, maturano emotivamente e artisticamente. Teatro e poesia diventano strumenti di crescita e continuano ad accompagnarli anche al ritorno nel proprio tempo. Al contempo, queste narrazioni consolidano l’immagine di Shakespeare come genio inarrivabile e icona culturale, erede diretto della bardolatria sette-ottocentesca. Anche nei casi in cui tale figura viene sovvertita – come in A Question of Will di Lynne Kositsky (2000) o nella serie She-Shakespeare di Eliselle – ciò che si mette in discussione non è tanto la biografia storica quanto la narrativa consolidata del Bardo come mito letterario. Emerge così uno Shakespeare meno uomo di Stratford che personaggio-Bardo transtestuale, la cui autorità – confermata o contestata – continua a fungere da ponte fra letteratura, storia e pedagogia.
2026
Figures of Authority and Transgression in Children’s Literature
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10278/5102950
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