There is little mention of the Renaissance Baptisterium in the Cathedral of Otranto in primary sources or critical literature. This refined figurative text, made in the 16th century, but still ‘medieval’ in conception, is a summa of biblical quotations related to images, which was commissioned by the noble couple di Capua-Arcamone from the most eminent sculptor of Renaissance in Salento: Gabriele Riccardi. It was made as a precious gift for their second son, who was entitled Archbishop of Otranto in the year 1536: Pietro Antonio di Capua (Naples 1513 - Otranto 1579). A highly knowledgeable religious dissident, Pietro Antonio was a «Waldesian from the outset» (Firpo), who had met the eminent Spanish theologist Juan De Valdés in Naples, when he was still a young priest in 1535. Valdés way for Spirituality was a way to dissent, as soon as the Holy Inquisition started to act against the enemies of the Roman Church’s idea of Religion, soon in 1542. Involved in desire for reformation within the Roman Church (in the same decades as there was widespread conflict all over Europe), Pietro Antonio, a learned and refined man of his time, was suspected of being a heretic. In this study, starting from the rediscovery of a one-of a-kind work of art, a chapter of micro-history in Southern Italy is recovered within a much broader context.

È proposto di seguito un lavoro di ricomposizione di taglio museologico e storico-culturale con cui riscattare, da un immeritato oblio, un capolavoro del Rinascimento nel Salento. L’opera in indagine è un fonte battesimale databile al 1536-1538, di indiscutibile interesse in virtù di una serie molteplice di ragioni. In primo luogo, per il sofisticato apparato decorativo che lo qualifica come un raro esempio di testo esegetico della Scrittura trasposto in immagini, tutto giocato su un confronto tipologico vetero e neotestamentario. Senza dubbio per la peculiarità dei modelli tipologici di riferimento in cui si configura, che rivelano l’acquisizione da parte delle maestranze locali a cui si deve, di una matrice umbro-toscana e segnatamente robbiana. In terzo luogo, per essere un’opera d’arte recante i segni di un atto di censura iconografica che lo calano così in un contesto assai controverso. L’arredo liturgico fu commissionato dai coniugi Arcamone e di Capua, probabilmente a Gabriele Riccardi, in occasione della nomina arcivescovile ricevuta dal loro secondogenito Pietro Antonio il 22 marzo 1536. Significativo della complessità di una stagione che oscilla tra gli anni Trenta del secolo XVI e gli anni dopo il Concilio, l’episodio di microstoria che si tenta di mettere a fuoco impone la riconsiderazione del delicato rapporto tra Arte e istanze di riforma nel Salento nel Cinquecento. Conquistato a Napoli dai principi di riforma spirituale professati dall’ingombrante figura di Juan de Valdés già dal 1535, il prelato idruntino la cui mano dotta condusse quella di uno scultore ancora legato a un linguaggio figurativo didascalico, ne avrebbe pagato le conseguenze per tutta la sua lunga vita, che si concluse senza vedere realizzato il progetto personale e politico, poiché sostenuto da Carlo V, di vedersi imporporato: di fatto, a Roma, Pietro Antonio di Capua è considerato un eretico.

SALUS ELECTIS. Il fonte battesimale di Otranto per Pietro Antonio di Capua. L'opera, la committenza, la censura

Monaco Angelo Maria
Writing – Original Draft Preparation
2025-01-01

Abstract

There is little mention of the Renaissance Baptisterium in the Cathedral of Otranto in primary sources or critical literature. This refined figurative text, made in the 16th century, but still ‘medieval’ in conception, is a summa of biblical quotations related to images, which was commissioned by the noble couple di Capua-Arcamone from the most eminent sculptor of Renaissance in Salento: Gabriele Riccardi. It was made as a precious gift for their second son, who was entitled Archbishop of Otranto in the year 1536: Pietro Antonio di Capua (Naples 1513 - Otranto 1579). A highly knowledgeable religious dissident, Pietro Antonio was a «Waldesian from the outset» (Firpo), who had met the eminent Spanish theologist Juan De Valdés in Naples, when he was still a young priest in 1535. Valdés way for Spirituality was a way to dissent, as soon as the Holy Inquisition started to act against the enemies of the Roman Church’s idea of Religion, soon in 1542. Involved in desire for reformation within the Roman Church (in the same decades as there was widespread conflict all over Europe), Pietro Antonio, a learned and refined man of his time, was suspected of being a heretic. In this study, starting from the rediscovery of a one-of a-kind work of art, a chapter of micro-history in Southern Italy is recovered within a much broader context.
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