Port-au-Prince, cent’anni di paesaggio urbano

Port-au-Prince, capitale culturale dei Caraibi francofoni durante la dominazione francese, ha mantenuto il suo ruolo di centro culturale, politico ed economico anche dopo l’indipendenza di Haiti nel 1804. Nonostante l’iniziale esclusione dalle rappresentazioni letterarie locali, la città ha iniziato a emergere nella narrativa haitiana all’inizio del Novecento. Questo contributo esplora l’evoluzione del paesaggio urbano nel romanzo haitiano attraverso un’analisi comparata di Marilisse (1903) di Frédéric Marcelin e Les villages de Dieu (2021) di Emmelie Prophète. La lettura ravvicinata dei due testi, storicamente distanti tra loro, permette di individuare similitudini e differenze nella percezione e nel rapporto con lo spazio urbano delle protagoniste: Marilisse, una ragazza madre che vive nei sobborghi, e Célia, un’adolescente influencer coinvolta nelle attività criminali della gang di quartiere.