Il giorno più felice della nostra vita e Sbandate guardano a fenomeni della società spagnola del ventennio compreso tra la metà degli anni Sessanta e la metà degli anni Ottanta del XX secolo, focalizzandosi sulla fase finale della dittatura franchista e sulla Transizione democratica. Le vicende ruotano attorno alla condizione femminile e, attraverso la rielaborazione fittizia di dati oggettivi, restituiscono una voce a figure messe sotto silenzio, per testimoniare una realtà ancora in attesa di riscatto. Nella prima pièce, Il giorno più felice della nostra vita, quattro gemelle attraversano gli anni di passaggio dalla dittatura alla Transizione, segnate in modo indelebile sin dall’infanzia dal nazionalcattolicesimo franchista. Le scelte compiute dalle protagoniste nella vita adulta dimostrano che le ricadute della mistica della femminilità e della concezione della donna tipiche del regime si sono proiettate ben oltre il tempo in cui sono state diffuse. La seconda opera, Sbandate, si incentra su due fenomeni: l’internamento di ragazze considerate “sviate” dalla morale franchista nei riformatori del Patronato de Protección a la Mujer, istituiti nei primi anni Quaranta e chiusi attorno alla metà degli anni Ottanta, e la sottrazione di minori, di cui le internate erano vittime quando davano alla luce i loro figli nei Centri. La protagonista è una figura-simbolo, emblema di tutte le giovani la cui vicenda, dimenticata nelle pieghe della storia, attende ancora di essere recuperata.

Laila Ripoll, Il giorno più felice della nostra vita - Sbandate. Studio (pp. 5-85), traduzione e note di Veronica Orazi

ORAZI, Veronica
2024-01-01

Abstract

Il giorno più felice della nostra vita e Sbandate guardano a fenomeni della società spagnola del ventennio compreso tra la metà degli anni Sessanta e la metà degli anni Ottanta del XX secolo, focalizzandosi sulla fase finale della dittatura franchista e sulla Transizione democratica. Le vicende ruotano attorno alla condizione femminile e, attraverso la rielaborazione fittizia di dati oggettivi, restituiscono una voce a figure messe sotto silenzio, per testimoniare una realtà ancora in attesa di riscatto. Nella prima pièce, Il giorno più felice della nostra vita, quattro gemelle attraversano gli anni di passaggio dalla dittatura alla Transizione, segnate in modo indelebile sin dall’infanzia dal nazionalcattolicesimo franchista. Le scelte compiute dalle protagoniste nella vita adulta dimostrano che le ricadute della mistica della femminilità e della concezione della donna tipiche del regime si sono proiettate ben oltre il tempo in cui sono state diffuse. La seconda opera, Sbandate, si incentra su due fenomeni: l’internamento di ragazze considerate “sviate” dalla morale franchista nei riformatori del Patronato de Protección a la Mujer, istituiti nei primi anni Quaranta e chiusi attorno alla metà degli anni Ottanta, e la sottrazione di minori, di cui le internate erano vittime quando davano alla luce i loro figli nei Centri. La protagonista è una figura-simbolo, emblema di tutte le giovani la cui vicenda, dimenticata nelle pieghe della storia, attende ancora di essere recuperata.
2024
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