Le nozioni di “neo-liberismo”, “globalizzazione”, “rivoluzione informatica” sono categorie normalmente usate nella letteratura per spiegare e contestualizzare l’evoluzione dei sistemi di welfare. Le riforme sociali si sono orientate nel corso degli ultimi decenni verso una maggior attenzione alle politiche attive, alla flexsecurity, al workfare. Nel dibattito pubblico, attori politici ed esperti hanno sottolineato come le riforme del welfare e del lavoro improntate a una maggiore flessibilità e mobilità fossero necessarie per garantire la competitività e per incentivare il reinserimento nel mercato del lavoro. Mentre i governi nazionali ispiravano le proprie riforme a questi principi, a livello comunitario si è assistito a un discorso che, da un lato, ha incoraggiato riforme ispirate a una maggiore competitività e austerità fiscale e, dall’altro, si è appellato al “modello sociale europeo” come ideale di inclusione sociale. Tenendo conto di questi discorsi dominanti e delle politiche pubbliche già descritte, l’intento di questo numero è indagare i mutamenti delle pratiche, dei concetti, dell’immaginario dei mondi del lavoro e del welfare in Europa che sono emersi nel periodo tra le due crisi del 1973 e del 2013. La call for paper sollecita la proposta di studi riguardanti le politiche pubbliche, così come i movimenti sociali, le idee, le rappresentazioni culturali dominanti e subalterne.
ʻMondi del lavoro e del welfare state in Europa tra due crisi (1973-2013)/Worlds of work and the welfare state in Europe between two crises, 1973-2013
Michele Mioni
;Manfredi Alberti
2023-01-01
Abstract
Le nozioni di “neo-liberismo”, “globalizzazione”, “rivoluzione informatica” sono categorie normalmente usate nella letteratura per spiegare e contestualizzare l’evoluzione dei sistemi di welfare. Le riforme sociali si sono orientate nel corso degli ultimi decenni verso una maggior attenzione alle politiche attive, alla flexsecurity, al workfare. Nel dibattito pubblico, attori politici ed esperti hanno sottolineato come le riforme del welfare e del lavoro improntate a una maggiore flessibilità e mobilità fossero necessarie per garantire la competitività e per incentivare il reinserimento nel mercato del lavoro. Mentre i governi nazionali ispiravano le proprie riforme a questi principi, a livello comunitario si è assistito a un discorso che, da un lato, ha incoraggiato riforme ispirate a una maggiore competitività e austerità fiscale e, dall’altro, si è appellato al “modello sociale europeo” come ideale di inclusione sociale. Tenendo conto di questi discorsi dominanti e delle politiche pubbliche già descritte, l’intento di questo numero è indagare i mutamenti delle pratiche, dei concetti, dell’immaginario dei mondi del lavoro e del welfare in Europa che sono emersi nel periodo tra le due crisi del 1973 e del 2013. La call for paper sollecita la proposta di studi riguardanti le politiche pubbliche, così come i movimenti sociali, le idee, le rappresentazioni culturali dominanti e subalterne.I documenti in ARCA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.