La tradizione novellistica che si sviluppa nell’Italia settentrionale del Cinquecento è rappresentata magistralmente da due modelli ormai canonizzati, Matteo Bandello e Giovan Battista Giraldi Cinzio. Ricorrendo a significativi esempi tratti della "Novelle" bandelliane e dagli "Ecatommiti" giraldiani, questo intervento si propone di indagare la circostanziata associazione tra sogno e finzione, che i due autori sfruttano in maniera ricorrente nei loro racconti. Si rifletterà in questo modo sulle modalità con cui l’elemento onirico viene legato alla dimensione dell’inganno, esaminando le implicazioni e i significati di tale associazione.
Sogni e inganni nelle novelle di Giraldi Cinzio e di Bandello
Palma, Flavia
In corso di stampa
Abstract
La tradizione novellistica che si sviluppa nell’Italia settentrionale del Cinquecento è rappresentata magistralmente da due modelli ormai canonizzati, Matteo Bandello e Giovan Battista Giraldi Cinzio. Ricorrendo a significativi esempi tratti della "Novelle" bandelliane e dagli "Ecatommiti" giraldiani, questo intervento si propone di indagare la circostanziata associazione tra sogno e finzione, che i due autori sfruttano in maniera ricorrente nei loro racconti. Si rifletterà in questo modo sulle modalità con cui l’elemento onirico viene legato alla dimensione dell’inganno, esaminando le implicazioni e i significati di tale associazione.I documenti in ARCA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.