1827, Ugo Foscolo, in esilio da anni a Londra, pubblica una recensione al vetriolo delle Memorie di Giacomo Casanova. La critica a Casanova rappresenta per Foscolo soprattutto l’occasione per scrivere sulla storia della Repubblica di Venezia e per proporla come palestra su cui costruire una via italiana al costituzionalismo. La Repubblica di Venezia ha cessato di esistere già da trent’anni, quando nel 1797 le truppe francesi al comando di Napoleone Bonaparte l’hanno conquistata. Eppure è rimasta negli immaginari, in un alternarsi di condanne, elogi e nostalgie. Attraverso un racconto fatto di parole e figure, in queste pagine si ricostruisce come, grazie alla vasta risonanza del mito, si continuò a considerare la Repubblica di Venezia anche quale modello. Tra Sette e Ottocento le molteplici immagini di Venezia erano l’esito di un continuo gioco di specchi, che coinvolgeva i centri marittimi dell’Istria e della Dalmazia, per aprirsi a tutto lo spazio mediterraneo. I modelli istituzionali della Serenissima continuarono a circolare, restando al centro dei dibattiti politici ed economici. Emerge così una Venezia connessa, parte di un sistema adriatico, capace sia di assorbire riflessi, rinnovandosi continuamente, sia di irradiarne, influenzando aree vicine e lontane.

Riflessi mediterranei. Venezia mito e modello tra Sette e Ottocento

Giulia Delogu
2024-01-01

Abstract

1827, Ugo Foscolo, in esilio da anni a Londra, pubblica una recensione al vetriolo delle Memorie di Giacomo Casanova. La critica a Casanova rappresenta per Foscolo soprattutto l’occasione per scrivere sulla storia della Repubblica di Venezia e per proporla come palestra su cui costruire una via italiana al costituzionalismo. La Repubblica di Venezia ha cessato di esistere già da trent’anni, quando nel 1797 le truppe francesi al comando di Napoleone Bonaparte l’hanno conquistata. Eppure è rimasta negli immaginari, in un alternarsi di condanne, elogi e nostalgie. Attraverso un racconto fatto di parole e figure, in queste pagine si ricostruisce come, grazie alla vasta risonanza del mito, si continuò a considerare la Repubblica di Venezia anche quale modello. Tra Sette e Ottocento le molteplici immagini di Venezia erano l’esito di un continuo gioco di specchi, che coinvolgeva i centri marittimi dell’Istria e della Dalmazia, per aprirsi a tutto lo spazio mediterraneo. I modelli istituzionali della Serenissima continuarono a circolare, restando al centro dei dibattiti politici ed economici. Emerge così una Venezia connessa, parte di un sistema adriatico, capace sia di assorbire riflessi, rinnovandosi continuamente, sia di irradiarne, influenzando aree vicine e lontane.
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