“Le avventure di Pinocchio” è un racconto classico della let- teratura dell’infanzia da molti considerato tipico della cultu- ra italiana perché ne riflette i vizi e le virtù. Si tratta perciò di un testo profondamente radicato nella nostra tradizione della quale i sordi condividono molti tratti ma dalla quale, per certi aspetti, sono anche esclusi (si pensi ai proverbi, alle frasi fatte, talvolta alle canzoni, ad alcuni comportamenti, alle citazioni). Per questo motivo la sua traduzione richiede una mediazione innanzitutto linguistica ma anche culturale. La traduzione di Pinocchio nasce da un lavoro svolto du- rante il “Corso di formazione avanzata in Teoria e tecniche di traduzione e di interpretazione italiano/lingua dei segni italia- na (LIS)”, organizzato dal Dipartimento di Studi linguistici e culturali comparati dell’Università Ca’ Foscari Venezia nell’an- no 2011. Inizialmente il testo è stato scelto per la realizzazione di esercitazioni di traduzione individuali e di gruppo. Ad ogni studente era stata affidata la traduzione di tre capitoli sparsi. Durante le lezioni si sono discusse le scelte traduttive fatte dagli studenti con lo scopo di mettere in comune i problemi, trovare 10 Carmela Bertone le soluzioni più adeguate all’orientamento traduttivo individuato insieme e raccordare i capitoli così che la narrazione, benché or- ganizzata per capitoli ognuno dei quali racchiude un’avventura, risultasse un’opera linguisticamente omogenea. Dalle discussioni sono emersi numerosi spunti interessanti che ci è parso oppor- tuno fissare anche perché possono costituire la base dalla quale partire per sviluppare ulteriori studi sulla traduzione e produrre ulteriori versioni. La realizzazione finale è stata affidata a Mirko Santoro e a Ga- briele Caia, due docenti sordi madrelingua LIS, anche per garan- tire un’espressività ed una fruibilità maggiore da parte del pub- blico sordo. Un neodiplomato non garantisce ancora la fluidità del segnato che caratterizza un madrelingua; gli esecutori hanno cercato di rispettare, ove possibile, le scelte operate dal gruppo. Il lavoro finale è frutto della personale interpretazione lingui- stica di Mirko Santoro, a seguito della rielaborazione dei video prodotti dai corsisti, delle discussioni e delle riflessioni realizzate durante le lezioni.

Le avventure di Pinocchio in LIS

Carmela Bertone
2012-01-01

Abstract

“Le avventure di Pinocchio” è un racconto classico della let- teratura dell’infanzia da molti considerato tipico della cultu- ra italiana perché ne riflette i vizi e le virtù. Si tratta perciò di un testo profondamente radicato nella nostra tradizione della quale i sordi condividono molti tratti ma dalla quale, per certi aspetti, sono anche esclusi (si pensi ai proverbi, alle frasi fatte, talvolta alle canzoni, ad alcuni comportamenti, alle citazioni). Per questo motivo la sua traduzione richiede una mediazione innanzitutto linguistica ma anche culturale. La traduzione di Pinocchio nasce da un lavoro svolto du- rante il “Corso di formazione avanzata in Teoria e tecniche di traduzione e di interpretazione italiano/lingua dei segni italia- na (LIS)”, organizzato dal Dipartimento di Studi linguistici e culturali comparati dell’Università Ca’ Foscari Venezia nell’an- no 2011. Inizialmente il testo è stato scelto per la realizzazione di esercitazioni di traduzione individuali e di gruppo. Ad ogni studente era stata affidata la traduzione di tre capitoli sparsi. Durante le lezioni si sono discusse le scelte traduttive fatte dagli studenti con lo scopo di mettere in comune i problemi, trovare 10 Carmela Bertone le soluzioni più adeguate all’orientamento traduttivo individuato insieme e raccordare i capitoli così che la narrazione, benché or- ganizzata per capitoli ognuno dei quali racchiude un’avventura, risultasse un’opera linguisticamente omogenea. Dalle discussioni sono emersi numerosi spunti interessanti che ci è parso oppor- tuno fissare anche perché possono costituire la base dalla quale partire per sviluppare ulteriori studi sulla traduzione e produrre ulteriori versioni. La realizzazione finale è stata affidata a Mirko Santoro e a Ga- briele Caia, due docenti sordi madrelingua LIS, anche per garan- tire un’espressività ed una fruibilità maggiore da parte del pub- blico sordo. Un neodiplomato non garantisce ancora la fluidità del segnato che caratterizza un madrelingua; gli esecutori hanno cercato di rispettare, ove possibile, le scelte operate dal gruppo. Il lavoro finale è frutto della personale interpretazione lingui- stica di Mirko Santoro, a seguito della rielaborazione dei video prodotti dai corsisti, delle discussioni e delle riflessioni realizzate durante le lezioni.
2012
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