Il testo discute come i musei contemporanei stiano sperimentando strategie per una maggiore inclusività grazie a sviluppi digitali, processi di decolonizzazione e pratiche partecipative, e, in particolare, evidenzia la capacità della danza e della performance di coinvolgere i visitatori sia sensorialmente che cognitivamente. Grazie a queste caratteristiche, danza e performance stanno trasformando i musei in spazi di contestazione e di esplorazione critica, contribuendo a una revisione delle narrazioni storiche e a una valorizzazione delle pratiche artistiche non tradizionali all'interno del patrimonio culturale globale. Il testo analizza inoltre la pratica del reenactment soffermandosi sulle opere di artisti come Beyoncé e Jay-Z, Boris Charmatz, Trajal Harrell, William Forsythe, Tanja Bruguera e Alexandra Pirici, che reinterpretano e riattivano opere del passato per sfidare i canoni storici e rivelare nuove prospettive sul presente. Alcune di queste azioni sottolineano l’importanza delle pratiche partecipative nella trasformazione dei musei in piattaforme dinamiche per esperienze condivise e dialoghi critici e per sostenere il senso di appartenenza a una comunità e alle nostre società sempre più complesse, altre si inseriscono anche nel contesto di un crescente movimento di consapevolezza culturale, evidenziato da iniziative come il movimento Black Lives Matter, che stimolano una riflessione critica sulle rappresentazioni storiche nei musei e sulle pratiche di restituzione delle opere d'arte sottratte durante l'epoca coloniale.

Danza e performance al museo. Logiche istituzionali, strategie curatoriali e pratiche artistiche

Susanne FRANCO
2024-01-01

Abstract

Il testo discute come i musei contemporanei stiano sperimentando strategie per una maggiore inclusività grazie a sviluppi digitali, processi di decolonizzazione e pratiche partecipative, e, in particolare, evidenzia la capacità della danza e della performance di coinvolgere i visitatori sia sensorialmente che cognitivamente. Grazie a queste caratteristiche, danza e performance stanno trasformando i musei in spazi di contestazione e di esplorazione critica, contribuendo a una revisione delle narrazioni storiche e a una valorizzazione delle pratiche artistiche non tradizionali all'interno del patrimonio culturale globale. Il testo analizza inoltre la pratica del reenactment soffermandosi sulle opere di artisti come Beyoncé e Jay-Z, Boris Charmatz, Trajal Harrell, William Forsythe, Tanja Bruguera e Alexandra Pirici, che reinterpretano e riattivano opere del passato per sfidare i canoni storici e rivelare nuove prospettive sul presente. Alcune di queste azioni sottolineano l’importanza delle pratiche partecipative nella trasformazione dei musei in piattaforme dinamiche per esperienze condivise e dialoghi critici e per sostenere il senso di appartenenza a una comunità e alle nostre società sempre più complesse, altre si inseriscono anche nel contesto di un crescente movimento di consapevolezza culturale, evidenziato da iniziative come il movimento Black Lives Matter, che stimolano una riflessione critica sulle rappresentazioni storiche nei musei e sulle pratiche di restituzione delle opere d'arte sottratte durante l'epoca coloniale.
2024
Musei possibili Storia, sfide, sperimentazioni
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