Ripercorrendo il carteggio e in parte anche la produzione lirica relativi al periodo dell'esilio (1509-1518), l’intervento passa in rassegna le occasioni in cui Trissino esprime amarezza per la lontananza dalla patria e si sofferma da un lato sulle reti epistolari imbastite dal vicentino allo scopo di porre fine alla sua condizione di esule e dall’altro sulle relazioni sociali e culturali coltivate con le corti e i potenti d’Italia – su tutti Isabella d’Este, per cui scrive in questi anni i Ritratti e un'elegia latina, e papa Leone X, cui dedicherà la Sophonisba e su incarico del quale si reca ambasciatore presso Massimiliano I – al fine di promuovere un’immagine di sé quale erudito e letterato illustre.
«Sedibus eiectum patriis»: G. G. Trissino e l'esperienza dell'esilio
Davoli Francesco
2023-01-01
Abstract
Ripercorrendo il carteggio e in parte anche la produzione lirica relativi al periodo dell'esilio (1509-1518), l’intervento passa in rassegna le occasioni in cui Trissino esprime amarezza per la lontananza dalla patria e si sofferma da un lato sulle reti epistolari imbastite dal vicentino allo scopo di porre fine alla sua condizione di esule e dall’altro sulle relazioni sociali e culturali coltivate con le corti e i potenti d’Italia – su tutti Isabella d’Este, per cui scrive in questi anni i Ritratti e un'elegia latina, e papa Leone X, cui dedicherà la Sophonisba e su incarico del quale si reca ambasciatore presso Massimiliano I – al fine di promuovere un’immagine di sé quale erudito e letterato illustre.File | Dimensione | Formato | |
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