A Visão das Plantas è il quinto libro pubblicato da Djaimilia Pereira de Almeida, nel 2019, una novella il cui casus scribendi è esplicitamente rinvenuto in una figura dell’infanzia di Raúl Brandão e comparsa del suo Os Pescadores (1923), il capitano Celestino, che l’autrice dilata descrivendone minuziosamente gli ultimi anni di vita nel suo rigoglioso giardino. La cornice interpretativa entro la quale è stata perlopiù inserita finora la novella è quella dell’ecocritica, approccio affermatosi in anni recenti allo scopo di aprire la critica letteraria ai problemi, ai paradigmi e alle prospettive dell’ecologia, nello sforzo di ripensare l’umanesimo tradizionale e tener conto dell’interdipendenza che lega la vita umana a tutti gli altri esseri viventi ed elementi naturali (Salabè 2013). Se tali letture sono senz’altro plausibili, giustificate da un’interpretazione rematica del titolo, e colgono un’indubbia peculiarità dell’opera di Almeida, ossia il punto di vista vegetale, non umano, post-umano, sulla vicenda del capitano Celestino, ciò che, a mio parere, è il vero punto di forza estetico della novella è il suo essere «um exemplo muito bem amanhado de pirataria literária» (Rubim 2020), da cui deriva il deliberato ed esplicito dialogo che essa instaura con la tradizione letteraria portoghese. I paragrafi che seguono faranno dunque emergere i rapporti che legano A Visão das Plantas sia, intertestualmente, con un testo precedente della stessa autrice, sia con alcuni “antecedenti testuali”, in particolare l’opera di Brandão (non solo Os Pescadores), oltre a suggerire altre possibili assonanze.
Intertestualità, antecedenti e assonanze testuali di 'A Visão das Plantas' di Djaimilia Pereira de Almeida: una lettura in filigrana
Alice Girotto
2023-01-01
Abstract
A Visão das Plantas è il quinto libro pubblicato da Djaimilia Pereira de Almeida, nel 2019, una novella il cui casus scribendi è esplicitamente rinvenuto in una figura dell’infanzia di Raúl Brandão e comparsa del suo Os Pescadores (1923), il capitano Celestino, che l’autrice dilata descrivendone minuziosamente gli ultimi anni di vita nel suo rigoglioso giardino. La cornice interpretativa entro la quale è stata perlopiù inserita finora la novella è quella dell’ecocritica, approccio affermatosi in anni recenti allo scopo di aprire la critica letteraria ai problemi, ai paradigmi e alle prospettive dell’ecologia, nello sforzo di ripensare l’umanesimo tradizionale e tener conto dell’interdipendenza che lega la vita umana a tutti gli altri esseri viventi ed elementi naturali (Salabè 2013). Se tali letture sono senz’altro plausibili, giustificate da un’interpretazione rematica del titolo, e colgono un’indubbia peculiarità dell’opera di Almeida, ossia il punto di vista vegetale, non umano, post-umano, sulla vicenda del capitano Celestino, ciò che, a mio parere, è il vero punto di forza estetico della novella è il suo essere «um exemplo muito bem amanhado de pirataria literária» (Rubim 2020), da cui deriva il deliberato ed esplicito dialogo che essa instaura con la tradizione letteraria portoghese. I paragrafi che seguono faranno dunque emergere i rapporti che legano A Visão das Plantas sia, intertestualmente, con un testo precedente della stessa autrice, sia con alcuni “antecedenti testuali”, in particolare l’opera di Brandão (non solo Os Pescadores), oltre a suggerire altre possibili assonanze.File | Dimensione | Formato | |
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