Il problema dell’autore in Simone Weil. La dialettica tra personale e impersonale.

Is there a connection between life and thought? Is it appropriate to inquire into the identity of the author, their character, and investigate the most significant events of their existence to understand their work? Or is it better to put aside the author and focus solely on the message conveyed by the text, concerning itself only with its truthfulness? This issue has forcefully entered the literary and philosophical debate in recent years, a debate in which Simone Weil participated in her own way. The solution proposed by the French philosopher is complex, as it presupposes the dialectical relationship between the personal and impersonal dimensions present in the author. Weil suggests that, on the one hand, the work transcends the individuality of the author, but on the other hand, the existence of a connection between life and thought cannot be denied. While acknowledging that a biography cannot fully explain the work, she believes that a relationship between the two always persists. According to the French philosopher, outstanding works are those in which the author, through a rigorous asceticism of attention and perception, manages to transcend their partial point of view and access an objective vision. Therefore, while keeping the work at the center of attention, one cannot overlook the personal context of the author in the process of understanding and interpretation.

C’è un legame tra vita e pensiero? È opportuno interrogarsi sull’identità di chi scrive, sul suo carattere, indagare gli accadimenti più importanti della sua esistenza al fine di comprenderne l’opera? O è meglio mettere l’autore fra parentesi e concentrarsi sul messaggio che il testo veicola, occupandoci solo della sua veridicità? Questo problema è ormai da diversi anni entrato in modo prepotente nel dibattito letterario e filosofico, un dibattito a cui Simone Weil ha partecipato a modo suo. La soluzione proposta dalla filosofa francese è complessa in quanto presuppone la relazione dialettica tra la dimensione personale e quella impersonale presenti entrambe nell’autore. Weil suggerisce che, se da un lato l’opera va oltre la singola individualità dell’autore, dall'altro non si può negare l’esistenza di un legame tra vita e pensiero. Pur riconoscendo che la biografia non può spiegare completamente l’opera, ritiene che tra le due permanga pur sempre un rapporto. Secondo la filosofa francese, le opere di prim’ordine sono quelle in cui l’autore, mediante una rigorosa ascesi dell'attenzione e dello sguardo, riesce a superare il suo punto di vista parziale e ad accedere a una visione obiettiva. Pertanto, pur mantenendo l’opera al centro dell'attenzione, non si può trascurare il contesto personale dell’autore nel processo di comprensione e interpretazione.