«La fine del mondo c’è sempre stata. […] Che cos’è la fine del mondo se non sempre la fine del proprio mondo?». Questa lezione di Ernesto De Martino appare quanto mai attuale di fronte alla recente congiuntura pandemica e alle trasformazioni climatiche in atto. Delineando la nitida minaccia della perdita del nostro mondo, esse ci chiamano a investigare i modi in cui le società concettualizzano la propria fine. Il ragionamento collettivo raccolto in questo volume nasce dall’incontro di giovani studiosi in occasione del ciclo seminariale Antropologia dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (2020) e affronta, con un approccio multidisciplinare, il modo in cui l’essere umano si pone di fronte alla possibile catastrofe. Alle pratiche rituali e alle figure storiche e contemporanee della catastrofe (l’antropocene, l’apocalisse) si affianca una variegata riflessione sulla capacità di agire del corpo umano, sui suoi legami con l’elaborazione culturale e sul suo ruolo – oggi più che mai centrale – nei contesti di crisi.

Premessa

Filippo Batisti
;
Beatrice Occhini
2023-01-01

Abstract

«La fine del mondo c’è sempre stata. […] Che cos’è la fine del mondo se non sempre la fine del proprio mondo?». Questa lezione di Ernesto De Martino appare quanto mai attuale di fronte alla recente congiuntura pandemica e alle trasformazioni climatiche in atto. Delineando la nitida minaccia della perdita del nostro mondo, esse ci chiamano a investigare i modi in cui le società concettualizzano la propria fine. Il ragionamento collettivo raccolto in questo volume nasce dall’incontro di giovani studiosi in occasione del ciclo seminariale Antropologia dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (2020) e affronta, con un approccio multidisciplinare, il modo in cui l’essere umano si pone di fronte alla possibile catastrofe. Alle pratiche rituali e alle figure storiche e contemporanee della catastrofe (l’antropocene, l’apocalisse) si affianca una variegata riflessione sulla capacità di agire del corpo umano, sui suoi legami con l’elaborazione culturale e sul suo ruolo – oggi più che mai centrale – nei contesti di crisi.
2023
Infine. Ritualità e corporeità al tempo delle catastrofi
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