Il panorama audiovisivo dell’ultimo ventennio è contrassegnato da modalità di figurazione dei corpi attivate dalla pervasività di di- spositivi scopici. Vi si connette una retorica della trasparenza risul- tante dall’interazione tra apparati tecnologici e politiche securitarie recepite a livello transnazionale, intensificate dalla svolta dell’11 set- tembre; come, tra altri, ricorda Simone Arcagni1, rappresenta il luogo nevralgico di re-iscrizione delle immagini di sorveglianza all’interno di un immaginario mondiale, proliferante nelle produzioni audiovisi- ve statunitensi prima, europee poi. Film che condensa l’universo così rimodulato è Eye in the Sky (Il diritto di uccidere, 2015) del regista sudafricano Gavin Hood.
Identificare l’immagine, abbattere il corpo. Eye in the Sky come studio di caso
Laura Cesaro
2021-01-01
Abstract
Il panorama audiovisivo dell’ultimo ventennio è contrassegnato da modalità di figurazione dei corpi attivate dalla pervasività di di- spositivi scopici. Vi si connette una retorica della trasparenza risul- tante dall’interazione tra apparati tecnologici e politiche securitarie recepite a livello transnazionale, intensificate dalla svolta dell’11 set- tembre; come, tra altri, ricorda Simone Arcagni1, rappresenta il luogo nevralgico di re-iscrizione delle immagini di sorveglianza all’interno di un immaginario mondiale, proliferante nelle produzioni audiovisi- ve statunitensi prima, europee poi. Film che condensa l’universo così rimodulato è Eye in the Sky (Il diritto di uccidere, 2015) del regista sudafricano Gavin Hood.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
5_CORPOPARLANTE_EYEINTHESKY_LC.pdf
non disponibili
Tipologia:
Documento in Pre-print
Licenza:
Accesso chiuso-personale
Dimensione
99.2 kB
Formato
Adobe PDF
|
99.2 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in ARCA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.