Scopo di questo saggio è portare all’attenzione degli studiosi di semiotica ge- nerale le possibilità teoriche che l’interazione tra studi di archeologia e di semiotica può offrire alla conoscenza del passato e alla teoria dell’interpretazione dei segni. Il lavoro esplora i vantaggi di un approccio semiotico Peirciano allo studio dei resti materiali del passato, e in particolare degli ambienti e delle pratiche funerarie. Attraverso l’investi- gazione di un caso studio del centro Sardegna di età romana, l’analisi si concentra sulla consolidata definizione di necropoli come testo e ne mette in discussione la legittimità. L’ultima considerazione evidenzia il bisogno di superare l’idea di spazio funerario come testo e si interroga su un modello alternativo. L’obiettivo è quindi quello di dimo- strare che le caratteristiche fondanti del testo sono sovente assenti negli spazi funerari e di proporre un modello alternativo. Il suo superamento è dettato soprattutto dall’e- sigenza, primaria nelle scienze umane che legano passato e presente, di una definizione fluida e non ossessiva dell’identità sociale dei gruppi umani. Non di rado, essa appare negli studi archeologici in forme monolitiche rintracciabili linearmente, i cui effetti sono l’appiattimento delle soluzioni umane e la costruzione di etnie essenzialistiche. Si sostiene qui che la metafora testuale sia una causa della costruzione di tali identità statiche. Tramite l’analisi di specifiche pratiche di manipolazione cultuale dei cadaveri, emergerà quindi una definizione di necropoli impostata sul dialogo tra discontinuità e continuità delle azioni umane e dei segni da loro lasciati nel terreno, rapporto che fa della necropoli una struttura sconfinata e storicamente dinamica. Tali caratteristiche, assenti nel testo, sono invece proprie del modello semiotico Peirciano che si palesa nel concetto di rizoma come unità costitutiva dell’enciclopedia, la cui applicazione al dato archeologico offre dei vantaggi teorici preziosi nel cogliere la molteplicità delle identità umane.

Testo, rizoma e cultura materiale. Riflessioni semiotiche sull'identità sociale in archeologia

Mauro Puddu
2018-01-01

Abstract

Scopo di questo saggio è portare all’attenzione degli studiosi di semiotica ge- nerale le possibilità teoriche che l’interazione tra studi di archeologia e di semiotica può offrire alla conoscenza del passato e alla teoria dell’interpretazione dei segni. Il lavoro esplora i vantaggi di un approccio semiotico Peirciano allo studio dei resti materiali del passato, e in particolare degli ambienti e delle pratiche funerarie. Attraverso l’investi- gazione di un caso studio del centro Sardegna di età romana, l’analisi si concentra sulla consolidata definizione di necropoli come testo e ne mette in discussione la legittimità. L’ultima considerazione evidenzia il bisogno di superare l’idea di spazio funerario come testo e si interroga su un modello alternativo. L’obiettivo è quindi quello di dimo- strare che le caratteristiche fondanti del testo sono sovente assenti negli spazi funerari e di proporre un modello alternativo. Il suo superamento è dettato soprattutto dall’e- sigenza, primaria nelle scienze umane che legano passato e presente, di una definizione fluida e non ossessiva dell’identità sociale dei gruppi umani. Non di rado, essa appare negli studi archeologici in forme monolitiche rintracciabili linearmente, i cui effetti sono l’appiattimento delle soluzioni umane e la costruzione di etnie essenzialistiche. Si sostiene qui che la metafora testuale sia una causa della costruzione di tali identità statiche. Tramite l’analisi di specifiche pratiche di manipolazione cultuale dei cadaveri, emergerà quindi una definizione di necropoli impostata sul dialogo tra discontinuità e continuità delle azioni umane e dei segni da loro lasciati nel terreno, rapporto che fa della necropoli una struttura sconfinata e storicamente dinamica. Tali caratteristiche, assenti nel testo, sono invece proprie del modello semiotico Peirciano che si palesa nel concetto di rizoma come unità costitutiva dell’enciclopedia, la cui applicazione al dato archeologico offre dei vantaggi teorici preziosi nel cogliere la molteplicità delle identità umane.
2018
Semiotica generale - Semiotica Specifica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10278/5029703
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