"I giganti della montagna" è forse l’opera pirandelliana su cui la critica si è più lungamente accapigliata. Il terzo dei miti si configura come un’opera polimorfa di inesauribile fascino, che il mancato finale contribuisce a rendere oscura e al tempo stesso magnetica. L’ardore con cui Pirandello si dedicò alla pièce fu pari soltanto alla convinzione che nutriva della grandezza e dell’importanza della stessa. In questa introduzione ci si avvale di una bussola interpretativa che è una lettura del testo come mito di metamorfosi; si deve però tener presente che la stratificazione dello stesso chiama in gioco più elementi: autobiografici, poetici, simbolici, metateatrali
Introduzione a "I giganti della montagna" di Luigi Pirandello
Sbrojavacca, Elena
2019-01-01
Abstract
"I giganti della montagna" è forse l’opera pirandelliana su cui la critica si è più lungamente accapigliata. Il terzo dei miti si configura come un’opera polimorfa di inesauribile fascino, che il mancato finale contribuisce a rendere oscura e al tempo stesso magnetica. L’ardore con cui Pirandello si dedicò alla pièce fu pari soltanto alla convinzione che nutriva della grandezza e dell’importanza della stessa. In questa introduzione ci si avvale di una bussola interpretativa che è una lettura del testo come mito di metamorfosi; si deve però tener presente che la stratificazione dello stesso chiama in gioco più elementi: autobiografici, poetici, simbolici, metateatraliFile | Dimensione | Formato | |
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