Le autorità italiane hanno omesso, e continuano ad omettere, l’adozione delle misure necessarie, rispettivamente, a tutelare la salute dei cittadini dagli effetti pregiudizievoli delle emissioni nocive del settore siderurgico (nel caso di specie, del polo industriale Ilva di Taranto) ed a predisporre rimedi effettivi per ottenere la bonifica dell’area coinvolta dall'inquinamento. Pertanto, accertato ancora una volta il persistere delle violazioni dell’art. 8 (“Diritto al rispetto della vita privata e familiare”) e dell’art. 13 (“Diritto a un rimedio effettivo”) della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, lo Stato italiano è stato nuovamente condannato dalla C. Edu con sentenza definitiva del 5 maggio 2022, pronunciata sul ricorso n. 4642/17 Ardimento e altri c Italia.
Ardimento e altri c. Italia: il caso Ilva di Taranto, un «infinite jest»
Alessia Consiglio
2023-01-01
Abstract
Le autorità italiane hanno omesso, e continuano ad omettere, l’adozione delle misure necessarie, rispettivamente, a tutelare la salute dei cittadini dagli effetti pregiudizievoli delle emissioni nocive del settore siderurgico (nel caso di specie, del polo industriale Ilva di Taranto) ed a predisporre rimedi effettivi per ottenere la bonifica dell’area coinvolta dall'inquinamento. Pertanto, accertato ancora una volta il persistere delle violazioni dell’art. 8 (“Diritto al rispetto della vita privata e familiare”) e dell’art. 13 (“Diritto a un rimedio effettivo”) della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, lo Stato italiano è stato nuovamente condannato dalla C. Edu con sentenza definitiva del 5 maggio 2022, pronunciata sul ricorso n. 4642/17 Ardimento e altri c Italia.I documenti in ARCA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.