Il welfare state, così come si è sviluppato nei paesi occidentali a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso, ha rappresentato fino a pochi decenni fa una fonte di benessere collettivo e di protezione sociale. Oggi questo modello è in piena crisi di identità. I suoi principi ispiratori sono messi in discussione dalla progressiva riduzione delle risorse pubbliche e da una serie di fattori demografici e politici che ne minano la sopravvivenza. In questo ambito, la famiglia ha rappresentato e rappresenta tuttora uno dei pilastri nell’architettura del welfare state e l’attuale situazione di incertezza ne mette a dura prova la tenuta come cellula base della società. Ha ancora senso oggi pensare di mantenere l’impianto del welfare state così come è stato concepito più di mezzo secolo fa? Dovrebbe essere allargata la sfera di azione del mercato e del terzo settore, oppure sarebbe più efficace aumentare l’intervento dello Stato? Quale ruolo assegnare oggi alla famiglia che, rispetto ad altri paesi europei, in Italia ancora rappresenta il perno centrale nella produzione del lavoro di cura? Il volume ricostruisce i cambiamenti avvenuti nei modelli di welfare in Europa fino alle recenti strategie di innovazione proposte in ambito comunitario. Relativamente all’Italia, vengono inquadrate opportunità e limiti delle nuove forme di governance che dovrebbero garantire alla famiglia la sua riproducibilità culturale e biologica. Sono infine prese in esame le diverse modalità di accesso e le valutazioni sulla qualità dei servizi pubblici di welfare familiare in Italia, Spagna, Germania, Francia, Svezia e Danimarca, per descrivere e commentare la tipica tendenza della famiglia italiana a farsi carico in prima persona del lavoro di cura e sostegno.

Famiglia e politiche familiari in Italia. Conseguenze della crisi e nuovi rischi sociali

BERTANI, Michele
2015-01-01

Abstract

Il welfare state, così come si è sviluppato nei paesi occidentali a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso, ha rappresentato fino a pochi decenni fa una fonte di benessere collettivo e di protezione sociale. Oggi questo modello è in piena crisi di identità. I suoi principi ispiratori sono messi in discussione dalla progressiva riduzione delle risorse pubbliche e da una serie di fattori demografici e politici che ne minano la sopravvivenza. In questo ambito, la famiglia ha rappresentato e rappresenta tuttora uno dei pilastri nell’architettura del welfare state e l’attuale situazione di incertezza ne mette a dura prova la tenuta come cellula base della società. Ha ancora senso oggi pensare di mantenere l’impianto del welfare state così come è stato concepito più di mezzo secolo fa? Dovrebbe essere allargata la sfera di azione del mercato e del terzo settore, oppure sarebbe più efficace aumentare l’intervento dello Stato? Quale ruolo assegnare oggi alla famiglia che, rispetto ad altri paesi europei, in Italia ancora rappresenta il perno centrale nella produzione del lavoro di cura? Il volume ricostruisce i cambiamenti avvenuti nei modelli di welfare in Europa fino alle recenti strategie di innovazione proposte in ambito comunitario. Relativamente all’Italia, vengono inquadrate opportunità e limiti delle nuove forme di governance che dovrebbero garantire alla famiglia la sua riproducibilità culturale e biologica. Sono infine prese in esame le diverse modalità di accesso e le valutazioni sulla qualità dei servizi pubblici di welfare familiare in Italia, Spagna, Germania, Francia, Svezia e Danimarca, per descrivere e commentare la tipica tendenza della famiglia italiana a farsi carico in prima persona del lavoro di cura e sostegno.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10278/5018286
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