Il contributo intende rilevare brevemente gli aspetti più caratteristici del magistero di Giovanni Paolo I, cercando anche di verificarne i riferimenti al Concilio Vaticano II e ai predecessori più immediati (tra i quali spicca senz’altro Paolo VI e non mancano richiami a Giovanni XXIII). In un arco di tempo circoscritto quale quello del pontificato di Luciani, ricorrono temi come la collegialità episcopale e l’esercizio dell’ufficio proprio del vescovo di Roma (diversi gli accenni alla volontà di ispirarsi a Gregorio Magno e alla sua Regula Pastoralis); l’impegno per l’evangelizzazione e per la riaffermazione della dottrina cristiana in termini chiari e sicuri, contro qualsiasi alterazione, anche se con opportuni adattamenti alla cultura contemporanea; il rapporto tra libertà e autorità e il problema della riaffermazione della disciplina e dell’obbedienza nella Chiesa; l’importanza della famiglia come Chiesa domestica per la realizzazione del rinnovamento ecclesiale avviato dal Vaticano II; la continuità nell’impegno ecumenico; la consapevolezza della dimensione prioritariamente religiosa e pastorale dell’opera della Chiesa; l’importanza dell’umiltà, a tutti i livelli; il primato della dimensione spirituale nella vita degli uomini, ma anche l’irrinunciabilità di una sua concretizzazione pratica, soprattutto nella cura verso i poveri, i malati e i sofferenti; l’impegno della Chiesa e della Santa Sede per la pace nel mondo (di cui diventò espressione pratica l’attenzione ai colloqui di Camp David per la pace nel Medio Oriente in corso in quei giorni); l’urgenza di provvedere a un giusto riequilibrio delle risorse a livello planetario per avviare a soluzione il dramma dei popoli indigenti.
Il Magistero pontificio di Giovanni Paolo I in prospettiva storica
Giovanni Vian
2023-01-01
Abstract
Il contributo intende rilevare brevemente gli aspetti più caratteristici del magistero di Giovanni Paolo I, cercando anche di verificarne i riferimenti al Concilio Vaticano II e ai predecessori più immediati (tra i quali spicca senz’altro Paolo VI e non mancano richiami a Giovanni XXIII). In un arco di tempo circoscritto quale quello del pontificato di Luciani, ricorrono temi come la collegialità episcopale e l’esercizio dell’ufficio proprio del vescovo di Roma (diversi gli accenni alla volontà di ispirarsi a Gregorio Magno e alla sua Regula Pastoralis); l’impegno per l’evangelizzazione e per la riaffermazione della dottrina cristiana in termini chiari e sicuri, contro qualsiasi alterazione, anche se con opportuni adattamenti alla cultura contemporanea; il rapporto tra libertà e autorità e il problema della riaffermazione della disciplina e dell’obbedienza nella Chiesa; l’importanza della famiglia come Chiesa domestica per la realizzazione del rinnovamento ecclesiale avviato dal Vaticano II; la continuità nell’impegno ecumenico; la consapevolezza della dimensione prioritariamente religiosa e pastorale dell’opera della Chiesa; l’importanza dell’umiltà, a tutti i livelli; il primato della dimensione spirituale nella vita degli uomini, ma anche l’irrinunciabilità di una sua concretizzazione pratica, soprattutto nella cura verso i poveri, i malati e i sofferenti; l’impegno della Chiesa e della Santa Sede per la pace nel mondo (di cui diventò espressione pratica l’attenzione ai colloqui di Camp David per la pace nel Medio Oriente in corso in quei giorni); l’urgenza di provvedere a un giusto riequilibrio delle risorse a livello planetario per avviare a soluzione il dramma dei popoli indigenti.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Il Magistero di Giovanni Paolo I_seconda bozza.pdf
non disponibili
Tipologia:
Documento in Pre-print
Licenza:
Accesso chiuso-personale
Dimensione
1.72 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.72 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in ARCA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.