Tra Quattrocento e Seicento la ricerca antiquaria interessò anche questioni relative alla moda e al costume, mediante indagini di carattere archeologico, numismatico, epigrafico o filologico. Al fine di riconoscere e identificare rappresentazioni di o occorrenze relative a indumenti nell’eterogeneo corpus di fonti classiche allora disponibile, questi ambiti, distinti ma connessi grazie all’influsso simultaneo di discipline cognate, non solo erano studiati in apposite trattazioni erudite, ma finivano anche per esprimersi in opere d’arte, emblemi e imprese, o in messinscene teatrali, in un tempo in cui l’accuratezza della rappresentazione dell’antico era legata tanto alla sensibilità umanistica di artisti, iconografi e committenti, quanto a quella dei fruitori. Inoltre, tali investigazioni di carattere antiquario potevano trasformarsi in potenziali modelli per la moda del tempo, partecipando attivamente alla creazione di abiti, calzature, acconciature o gioielli, e contribuendo alla costituzione di un immaginario comune più o meno idealizzato. Tutti gli spunti sopra elencati saranno materia del presente volume, con l’intento di mettere in luce le relazioni tra la riscoperta dell’antichità e la moda, intesa nel suo senso più ampio, riscontrabili tra XV e XVII secolo.

Prefazione, Introduzione, Colophon

Damiano Acciarino
2022-01-01

Abstract

Tra Quattrocento e Seicento la ricerca antiquaria interessò anche questioni relative alla moda e al costume, mediante indagini di carattere archeologico, numismatico, epigrafico o filologico. Al fine di riconoscere e identificare rappresentazioni di o occorrenze relative a indumenti nell’eterogeneo corpus di fonti classiche allora disponibile, questi ambiti, distinti ma connessi grazie all’influsso simultaneo di discipline cognate, non solo erano studiati in apposite trattazioni erudite, ma finivano anche per esprimersi in opere d’arte, emblemi e imprese, o in messinscene teatrali, in un tempo in cui l’accuratezza della rappresentazione dell’antico era legata tanto alla sensibilità umanistica di artisti, iconografi e committenti, quanto a quella dei fruitori. Inoltre, tali investigazioni di carattere antiquario potevano trasformarsi in potenziali modelli per la moda del tempo, partecipando attivamente alla creazione di abiti, calzature, acconciature o gioielli, e contribuendo alla costituzione di un immaginario comune più o meno idealizzato. Tutti gli spunti sopra elencati saranno materia del presente volume, con l’intento di mettere in luce le relazioni tra la riscoperta dell’antichità e la moda, intesa nel suo senso più ampio, riscontrabili tra XV e XVII secolo.
2022
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10278/5011822
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