La prima volta nella storia in cui il colera, il cosiddetto ‘‘morbo asiatico’’, si affacciò in territorio veneto fu nell’autunno del 1835. A quell’epoca gli ex domini della Serenissima erano stabilmente tornati, oramai da un ventennio, sotto il controllo degli Asburgo. Eppure, l’improvviso avvicendamento ai vertici dell’impero, avvenuto pochi mesi prima, nel marzo dello stesso anno, aveva condotto ad una paralisi del funzionamento dei gangli fondamentali del potere centrale viennese con una conseguente ricaduta nei rapporti tra la capitale e le diverse articolazioni istituzionali periferiche che da essa dipendevano. Dunque, nonostante non si fosse completamente all’oscuro degli effetti catastrofici che una veloce ed incontrollata diffusione della malattia avrebbe potuto produrre (taluni riferimenti normativi erano già stati approntati dal 1817 ed aggiornati proprio nell’ottobre del 1835), l’onere dell’adozione e dell’applicazione dei necessari provvedimenti emergenziali per scongiurare tale eventualità ricadde per lo più, in maniera autonoma, sugli organismi esecutivi del Regno e, nello specifico, su quelli facenti capo al governo lagunare.

Il colera nel Veneto asburgico tra paralisi istituzionale e provvedimenti emergenziali (1835-1837)

Luca Rossetto
In corso di stampa

Abstract

La prima volta nella storia in cui il colera, il cosiddetto ‘‘morbo asiatico’’, si affacciò in territorio veneto fu nell’autunno del 1835. A quell’epoca gli ex domini della Serenissima erano stabilmente tornati, oramai da un ventennio, sotto il controllo degli Asburgo. Eppure, l’improvviso avvicendamento ai vertici dell’impero, avvenuto pochi mesi prima, nel marzo dello stesso anno, aveva condotto ad una paralisi del funzionamento dei gangli fondamentali del potere centrale viennese con una conseguente ricaduta nei rapporti tra la capitale e le diverse articolazioni istituzionali periferiche che da essa dipendevano. Dunque, nonostante non si fosse completamente all’oscuro degli effetti catastrofici che una veloce ed incontrollata diffusione della malattia avrebbe potuto produrre (taluni riferimenti normativi erano già stati approntati dal 1817 ed aggiornati proprio nell’ottobre del 1835), l’onere dell’adozione e dell’applicazione dei necessari provvedimenti emergenziali per scongiurare tale eventualità ricadde per lo più, in maniera autonoma, sugli organismi esecutivi del Regno e, nello specifico, su quelli facenti capo al governo lagunare.
In corso di stampa
Controllo del territorio e disastri ambientali: dal buon governo alla protezione civile
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10278/5009080
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