È il tempo dell'Ilioupersis, della caduta della città di Troia. Davanti alla città restano le donne e i bambini che non sono stati uccisi nella conquista, un rallestramento tra le macerie, ammassati sulla piana, insieme agli ori, alle armi, agli animali, perché sono buoni per il bottino, schiavi, ossia concubine e servi per sempre. Da ostentare con le ricchezze predate al ritorno. O anche merce sul mercato. Con l’attenzione a eliminare i bambini che per la loro stirpe possono seguire le tracce del valore o che devono pagare per la grandezza dei loro padri che hanno difeso la città. Astianatte è il simbolo più importante. Ma basta guardare il vaso di Mykonos per capire quello che succede. Sentiamo i pianti e le voci delle donne, sono le vittime, portano il segno della violenza e della sofferenza, sono la testimonianza dell’eccidio e della devastazione. Hanno visto con i loro occhi le cose più orribili. Hanno perduto tutto, gli sposi, i figli, i padri, la città. Tra gli uomini e la città, anzi tra le donne e la città assistiamo a una metamorfosi. Non c’è differenza tra la città e le sue donne. La città stessa è come una donna. Una donna bellissima. Stuprata, violentata, è il giorno spietato, è il δούλιον ἦμαρ, il νηλεὲς ἦμαρ anche per la città, la città devastata dalle armi, scompare la dignità, la storia, il corpo, il nome.

Ilio sacra, la città violata

Alberto Camerotto
2022-01-01

Abstract

È il tempo dell'Ilioupersis, della caduta della città di Troia. Davanti alla città restano le donne e i bambini che non sono stati uccisi nella conquista, un rallestramento tra le macerie, ammassati sulla piana, insieme agli ori, alle armi, agli animali, perché sono buoni per il bottino, schiavi, ossia concubine e servi per sempre. Da ostentare con le ricchezze predate al ritorno. O anche merce sul mercato. Con l’attenzione a eliminare i bambini che per la loro stirpe possono seguire le tracce del valore o che devono pagare per la grandezza dei loro padri che hanno difeso la città. Astianatte è il simbolo più importante. Ma basta guardare il vaso di Mykonos per capire quello che succede. Sentiamo i pianti e le voci delle donne, sono le vittime, portano il segno della violenza e della sofferenza, sono la testimonianza dell’eccidio e della devastazione. Hanno visto con i loro occhi le cose più orribili. Hanno perduto tutto, gli sposi, i figli, i padri, la città. Tra gli uomini e la città, anzi tra le donne e la città assistiamo a una metamorfosi. Non c’è differenza tra la città e le sue donne. La città stessa è come una donna. Una donna bellissima. Stuprata, violentata, è il giorno spietato, è il δούλιον ἦμαρ, il νηλεὲς ἦμαρ anche per la città, la città devastata dalle armi, scompare la dignità, la storia, il corpo, il nome.
2022
Il grido di Andromaca. Voci di donne contro la guerra
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