Seduti a gambe incrociate, schiena dritta, occhi socchiusi, pollice e indice di entrambe le mani che si toccano: questo è yoga. È chiaro a tutti. Ai nostri giorni non si potrebbe trovare un’immagine migliore della «posizione del loto» per rappresentare, in pochi tratti, lo yoga, sapendo di non correre il rischio di esser fraintesi e che non può esserci alcuna ambiguità. In una sola, semplice e canonica sagoma pare sia contenuta l’«essenza» dello yoga, che perciò, grazie alla forza dell’abituazione, è diventato quell’immagine.

Immagini e simboli. Una storia dello yoga attraverso le sue antiche rappresentazioni

Federico Squarcini
2021-01-01

Abstract

Seduti a gambe incrociate, schiena dritta, occhi socchiusi, pollice e indice di entrambe le mani che si toccano: questo è yoga. È chiaro a tutti. Ai nostri giorni non si potrebbe trovare un’immagine migliore della «posizione del loto» per rappresentare, in pochi tratti, lo yoga, sapendo di non correre il rischio di esser fraintesi e che non può esserci alcuna ambiguità. In una sola, semplice e canonica sagoma pare sia contenuta l’«essenza» dello yoga, che perciò, grazie alla forza dell’abituazione, è diventato quell’immagine.
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