Il report è uno studio interdisciplinare sulla prima diffusione massiva del lavoro da remoto, cui obiettivo è proporre policy utili a un’implementazione strategica dello smart working, valorizzandone le opportunità ed arginandone i nodi critici. La metodologia di ricerca seguita si articola in tre macroaree di analisi, che ne osservano la complessità da diverse angolazioni, e in particolare giuridica, economica, sociologica, psicologica e statistica. La parte prima dell'elaborato è inerente al quadro di riferimento sia in ordine ai profili definitori, che di consistenza del fenomeno, anche con riguardo ad aspetti incentivati, come la previsione dello stesso quale indicatore di performance per il premio di risultato nella contrattazione decentrata. La seconda parte è dedicata, invece, alle esigenze di regolazione ‘esplose’ con la pandemia, con particolare riferimento ai diritti emergenti (la disconnessione), alle nuove modalità di tutela di aree di diritto consolidate, quali i diritti sindacali o la salute e sicurezza. Infine, nella terza parte, si presentano alcune possibili piste evolutive di modelli di lavoro ibrido attraverso la tecnologia o innovativi working patterns, ma anche in riferimento a ulteriori nuovi modi di ‘vivere’ il contesto di lavoro, come ad esempio con lo smart training. Si fornisce un’analisi delle prospettive con uno sguardo anche ai rischi più insidiosi, ed esponenzialmente destinati ad aumentare, come quelli legati al cyberspazio, alla pervasività delle intelligenze artificiali o a quella sensazione di sentirsi perennemente connessi o sotto controllo.
Verso lo smart working? Un'analisi multidisciplinare di una sperimentazione naturale.
Rosita Zucaro
2022-01-01
Abstract
Il report è uno studio interdisciplinare sulla prima diffusione massiva del lavoro da remoto, cui obiettivo è proporre policy utili a un’implementazione strategica dello smart working, valorizzandone le opportunità ed arginandone i nodi critici. La metodologia di ricerca seguita si articola in tre macroaree di analisi, che ne osservano la complessità da diverse angolazioni, e in particolare giuridica, economica, sociologica, psicologica e statistica. La parte prima dell'elaborato è inerente al quadro di riferimento sia in ordine ai profili definitori, che di consistenza del fenomeno, anche con riguardo ad aspetti incentivati, come la previsione dello stesso quale indicatore di performance per il premio di risultato nella contrattazione decentrata. La seconda parte è dedicata, invece, alle esigenze di regolazione ‘esplose’ con la pandemia, con particolare riferimento ai diritti emergenti (la disconnessione), alle nuove modalità di tutela di aree di diritto consolidate, quali i diritti sindacali o la salute e sicurezza. Infine, nella terza parte, si presentano alcune possibili piste evolutive di modelli di lavoro ibrido attraverso la tecnologia o innovativi working patterns, ma anche in riferimento a ulteriori nuovi modi di ‘vivere’ il contesto di lavoro, come ad esempio con lo smart training. Si fornisce un’analisi delle prospettive con uno sguardo anche ai rischi più insidiosi, ed esponenzialmente destinati ad aumentare, come quelli legati al cyberspazio, alla pervasività delle intelligenze artificiali o a quella sensazione di sentirsi perennemente connessi o sotto controllo.File | Dimensione | Formato | |
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