Questo volume osserva l’università come punto di incontro tra uomini di età diverse e di origini geografiche molteplici. Ciò vale in particolare modo per l’Ateneo patavino, che deve le sue origini proprio a una migrazione di scolari. Un evento circoscritto, che tuttavia rientra nel fenomeno più ampio e diffuso della mobilità accademica che caratterizza il medioevo e la prima età moderna. Nel corso del medioevo – con un’accelerazione notevole a partire dal XII secolo – maestri e scolari furono indotti a muoversi verso i centri del sapere – monasteri, scuole, cattedrali, conventi, università – alla ricerca degli ambienti più stimolanti dal punto di vista intellettuale e delle condizioni che meglio garantissero l’apprendimento, quali ad esempio la presenza di ricche biblioteche o le lezioni dei docenti più illustri. I cosiddetti clerici vagantes costituivano un gruppo estremamente eterogeneo dal punto di vista geografico e sociale, provenendo da tutto il continente europeo. Una mobilità che ha continuato a marcare la vita accademica, in particolare di Padova, la cui comunità studentesca si è da sempre arricchita di un’ampia componente proveniente dall’esterno della città: dall’impero tedesco alla Francia, dalla Polonia alla Grecia, ma anche dall’Italia meridionale. I dati utilizzati nel volume provengono da un database che raccoglie più di 70 000 laureati a Padova, costruito per l’ottocentenario dell’Università e realizzato anche grazie al lavoro di molti studenti, che vi hanno dedicato il loro impegno e le loro energie.

Stranieri. Itinerari di vita studentesca tra XIII e XVIII secolo.

Giulia Zornetta
;
Maria Cristina La Rocca
2022-01-01

Abstract

Questo volume osserva l’università come punto di incontro tra uomini di età diverse e di origini geografiche molteplici. Ciò vale in particolare modo per l’Ateneo patavino, che deve le sue origini proprio a una migrazione di scolari. Un evento circoscritto, che tuttavia rientra nel fenomeno più ampio e diffuso della mobilità accademica che caratterizza il medioevo e la prima età moderna. Nel corso del medioevo – con un’accelerazione notevole a partire dal XII secolo – maestri e scolari furono indotti a muoversi verso i centri del sapere – monasteri, scuole, cattedrali, conventi, università – alla ricerca degli ambienti più stimolanti dal punto di vista intellettuale e delle condizioni che meglio garantissero l’apprendimento, quali ad esempio la presenza di ricche biblioteche o le lezioni dei docenti più illustri. I cosiddetti clerici vagantes costituivano un gruppo estremamente eterogeneo dal punto di vista geografico e sociale, provenendo da tutto il continente europeo. Una mobilità che ha continuato a marcare la vita accademica, in particolare di Padova, la cui comunità studentesca si è da sempre arricchita di un’ampia componente proveniente dall’esterno della città: dall’impero tedesco alla Francia, dalla Polonia alla Grecia, ma anche dall’Italia meridionale. I dati utilizzati nel volume provengono da un database che raccoglie più di 70 000 laureati a Padova, costruito per l’ottocentenario dell’Università e realizzato anche grazie al lavoro di molti studenti, che vi hanno dedicato il loro impegno e le loro energie.
2022
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10278/5004177
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