The Filioque lost in translation during the 12th century

This chapter explores the linguistic and conceptual challenges underlying the Filioque controversy during the twelfth century, showing how translation between Greek and Latin profoundly affected mutual understanding between the two Churches. Alessandra Bucossi argues that the increasingly technical precision of Byzantine theological vocabulary—combined with the greater semantic richness of Greek compared to the rigidity of Latin—made it nearly impossible to render accurately the concepts concerning the procession of the Holy Spirit. Through the analysis of key texts by Theophylact of Ohrid, John Phournes, Anselm of Havelberg, and Hugh Eterianus, Bucossi demonstrates that the debate was not merely dogmatic but also linguistic and methodological. The chapter concludes that despite efforts at dialogue, the lack of a shared lexicon and of equivalent theological terminology prevented genuine doctrinal reconciliation, leaving the Filioque quite literally “lost in translation.”

Questo capitolo indaga le difficoltà linguistiche e concettuali che caratterizzarono la controversia sul Filioque nel XII secolo, evidenziando come la traduzione tra greco e latino abbia profondamente condizionato la comprensione reciproca tra le due Chiese. Alessandra Bucossi mostra come la crescente tecnicità del lessico teologico bizantino, unita alla ricchezza semantica del greco rispetto alla maggiore rigidità del latino, rese quasi impossibile una traduzione precisa dei concetti legati alla processione dello Spirito Santo. Analizzando testi di autori come Teofilatto di Ocrida, Giovanni Phournes, Anselmo di Havelberg e Ugo Eteriano, l’autrice dimostra che la controversia non fu solo dogmatica, ma anche linguistica e metodologica. Il capitolo sottolinea come, nonostante gli sforzi di dialogo, la mancanza di un vocabolario condiviso e di una terminologia teologica equivalente abbia impedito una reale convergenza dottrinale, lasciando il Filioque “lost in translation”.