Un Giappone post 11 marzo? Natura e artificio del disastro

È difficile dire se il triplice disastro dell’11 marzo 2011 – quando il Giappone orientale fu colpito dal più intenso sisma registrato nel pae-se, causando un devastante tsunami che provocò un grave incidente alla centrale nucleare di Fukushima – abbia aperto una nuova era nella vicenda politica, economica, sociale e culturale del Giappone. Di certo, attorno a esso ha preso corpo una sorta di nazionalizzazione della catastrofe, dove il vincolo intimo ed emozionale che lega gli abitanti delle zone colpite al resto della popolazione funge da sostegno a un nazionalismo etnico-culturale volto a ricomporre le fratture e le contraddizioni prodotte in seno alla società giapponese nel precedente ventennio, cui il disastro dell’11 marzo ha conferito un’attualità difficilmente derogabile.