L’accettazione incondizionata della convinzione arendtiana dell’“evento Auschwitz” come il punto di partenza per affrontare il nazismo come totalitarismo e per studiare la storia del Novecento, ha relegato l’esperienza italiana fascista in una posizione secondaria rispetto a quella della Germania di Hitler e della Unione sovietica di Stalin. Il saggio esamina due misure preventivo-repressive, il confino politico e la custodia preventiva o Schutzhaft, in prospettiva comparata e transnazionale.
In balia dell’arbitrio. Il confino fascista e la Schutzhaft nazista
POESIO, Camilla
2010-01-01
Abstract
L’accettazione incondizionata della convinzione arendtiana dell’“evento Auschwitz” come il punto di partenza per affrontare il nazismo come totalitarismo e per studiare la storia del Novecento, ha relegato l’esperienza italiana fascista in una posizione secondaria rispetto a quella della Germania di Hitler e della Unione sovietica di Stalin. Il saggio esamina due misure preventivo-repressive, il confino politico e la custodia preventiva o Schutzhaft, in prospettiva comparata e transnazionale.File in questo prodotto:
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