Il libro più importante della sua vita, Canetti lo portò sempre dentro di sé ma non lo compose mai. Per cinquant'anni procrastinò il momentodi ordinare in un testo articolatoi numerosissimi appunti che, nel dialogo costante con i contemporanei, con i grandi del passato e con i propri lutti familiari, andava prendendo forma giorno dopo giorno du uno dei temi cardine della sua opera: la battaglia conro la morte, contro la violenza del potere che afferma se stesso annientando gli altri, contro Dio che ha inventato la morte, contro l'uomo che uccide e ama la guerra. Una battaglia che era un costante tentativo di salvare i morti - almeno per qualche tempo ancora - sotto le ali del ricordo: "Noi viviamo davvero dei morti. Non oso pensare che cosa saremmo senza di loro". Sospeso tra il desiderio di veder concluso "Il libro contro la morte" [...] e la certezza che solo i posteri avrebbero potuto intraprendere il compito ordinatore a lui precluso, Canetti continuò a scrivere fino all'ultimo senza imprigionare i suoi pensieri nella griglia nella griglia prepotente di un sistema: frasi brevi e icastiche, "fabulae minimae", satire, invettive e fulminanti paradossi. Quel compito ordinatore è assolto ora da questo libro, complemento fondamentale e irrinunciabile di "Massa e potere": ricostruito con sapienza filologica su materiali in gran parte inediti, esso ci restituisce un mosaico prezioso, collocandosi in posizione eminente fra le maggiori opere di Canetti. // Quarta di copertina del volume, a cura della redazione Adelphi

Il libro contro la morte

LAVAGETTO, Andreina;
2017-01-01

Abstract

Il libro più importante della sua vita, Canetti lo portò sempre dentro di sé ma non lo compose mai. Per cinquant'anni procrastinò il momentodi ordinare in un testo articolatoi numerosissimi appunti che, nel dialogo costante con i contemporanei, con i grandi del passato e con i propri lutti familiari, andava prendendo forma giorno dopo giorno du uno dei temi cardine della sua opera: la battaglia conro la morte, contro la violenza del potere che afferma se stesso annientando gli altri, contro Dio che ha inventato la morte, contro l'uomo che uccide e ama la guerra. Una battaglia che era un costante tentativo di salvare i morti - almeno per qualche tempo ancora - sotto le ali del ricordo: "Noi viviamo davvero dei morti. Non oso pensare che cosa saremmo senza di loro". Sospeso tra il desiderio di veder concluso "Il libro contro la morte" [...] e la certezza che solo i posteri avrebbero potuto intraprendere il compito ordinatore a lui precluso, Canetti continuò a scrivere fino all'ultimo senza imprigionare i suoi pensieri nella griglia nella griglia prepotente di un sistema: frasi brevi e icastiche, "fabulae minimae", satire, invettive e fulminanti paradossi. Quel compito ordinatore è assolto ora da questo libro, complemento fondamentale e irrinunciabile di "Massa e potere": ricostruito con sapienza filologica su materiali in gran parte inediti, esso ci restituisce un mosaico prezioso, collocandosi in posizione eminente fra le maggiori opere di Canetti. // Quarta di copertina del volume, a cura della redazione Adelphi
2017
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