Fin dalle sue origini la Corporate Social Responsability (CSR) si è fatta portatrice di una forte carica interdisciplinare. Il bisogno di ragionare sulla responsabilità sociale dell’impresa capitalistica nasce, infatti, dall’incrocio e dalla fertilizzazione reciproca tra considerazioni etico - filosofiche, spinte sociali ed analisi manageriali. La sfida del condurre una riflessione al confine tra campi del sapere e linguaggi specialistici ha, originariamente, dato vita ad un dibattito caratterizzato da un equilibrio instabile tra riflessione filosofica, critica sociale e pragmatismo d’impresa. Nel tempo questa creativa e fertile instabilità è notevolmente diminuita a favore di una progressiva codificazione della CSR dentro a schemi formali che hanno forzatamente privilegiato gli aspetti più facilmente misurabili e verificabili a scapito delle dimensioni più soggette ad un giudizio contingente e soggettivo. Di questa progressiva formalizzazione si occupa il presente capitolo. Lo fa prima di tutto ripercorrendo la parabola storica della CSR per arrivare velocemente agli sviluppi dell’ultimo decennio che ne hanno visto l’affermazione su scala globale come politica d’impresa mainstream. In tale processo di consolidamento si mette in luce la crescente rilevanza, che diventa alla fine assoluta centralità, della strumentazione tecnico-formale elaborata al fine di rilevare, misurare, rendicontare ed anche programmare la CSR. Quella che ne emerge è la ricerca di modalità sempre più accurate per togliere la CSR dall’indistinto incrocio di saperi che ne aveva caratterizzato le origini per «renderla verificabile» in forme che siano comprensibili ed accettabili dalle logiche del mercato. Sulla scorta di questa considerazione il capitolo prosegue e si conclude con una riflessione sulla «verificabilità» e sulla «calcolabilità» della CSR ovvero sulle potenti forze politiche e culturali che spingono ad adottare il linguaggio della quantificazione e della misurazione per rendere conto anche di quegli aspetti, primi fra tutti l’etica e la critica sociale, che a quantificazioni e misurazioni tendono a sfuggire.
Rendere l'etica verificabile. Riflessioni attorno alla progressiva formalizzazione della Corporate Social Responsibility
PANOZZO, Fabrizio
2013-01-01
Abstract
Fin dalle sue origini la Corporate Social Responsability (CSR) si è fatta portatrice di una forte carica interdisciplinare. Il bisogno di ragionare sulla responsabilità sociale dell’impresa capitalistica nasce, infatti, dall’incrocio e dalla fertilizzazione reciproca tra considerazioni etico - filosofiche, spinte sociali ed analisi manageriali. La sfida del condurre una riflessione al confine tra campi del sapere e linguaggi specialistici ha, originariamente, dato vita ad un dibattito caratterizzato da un equilibrio instabile tra riflessione filosofica, critica sociale e pragmatismo d’impresa. Nel tempo questa creativa e fertile instabilità è notevolmente diminuita a favore di una progressiva codificazione della CSR dentro a schemi formali che hanno forzatamente privilegiato gli aspetti più facilmente misurabili e verificabili a scapito delle dimensioni più soggette ad un giudizio contingente e soggettivo. Di questa progressiva formalizzazione si occupa il presente capitolo. Lo fa prima di tutto ripercorrendo la parabola storica della CSR per arrivare velocemente agli sviluppi dell’ultimo decennio che ne hanno visto l’affermazione su scala globale come politica d’impresa mainstream. In tale processo di consolidamento si mette in luce la crescente rilevanza, che diventa alla fine assoluta centralità, della strumentazione tecnico-formale elaborata al fine di rilevare, misurare, rendicontare ed anche programmare la CSR. Quella che ne emerge è la ricerca di modalità sempre più accurate per togliere la CSR dall’indistinto incrocio di saperi che ne aveva caratterizzato le origini per «renderla verificabile» in forme che siano comprensibili ed accettabili dalle logiche del mercato. Sulla scorta di questa considerazione il capitolo prosegue e si conclude con una riflessione sulla «verificabilità» e sulla «calcolabilità» della CSR ovvero sulle potenti forze politiche e culturali che spingono ad adottare il linguaggio della quantificazione e della misurazione per rendere conto anche di quegli aspetti, primi fra tutti l’etica e la critica sociale, che a quantificazioni e misurazioni tendono a sfuggire.File | Dimensione | Formato | |
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