La visione apocalittica, secondo Wittgenstein, è quella per la quale “le cose non si ripetono”, come si legge nelle Vermischte Bemerkungen. Per questo essa è opposta a quella scientifica, basata sulla ripetizione degli eventi espressa dalla legge. La visione apocalittica è così caratterizzata dalla consapevolezza della trasformabilità non solo di singoli fatti ma dell’intero sistema di riferimento all’interno del quale i fatti accadono. Questa consapevolezza – che riguarda non solo la dimensione religiosa ma anche quella etica, estetica e filosofica – può presentare, oltre al volto negativo dell’apocalisse, anche quello positivo del ‘miracolo’. La religione fondata su Gesù è la religione che ha al proprio centro la figura dell’uomo. Essa non è una forma di ‘conoscenza’, non si basa quindi su una verità storico-fattuale o teologica, ma su una trasformazione del proprio modo di vivere. Ora, proprio la disponibilità a mettere in questione anche il sistema di riferimento ultimo, ci può indurre oggi a mettere in questione pure la centralità della figura dell’uomo per quanto riguarda il futuro delle forme di vita destinate ad abitare la terra. Anche questa visione, che è apocalittica in quanto manifesta il superamento dell’esperienza dell’uomo nel suo insieme, presenta però anche la possibilità di un aspetto positivo, quello per cui il volto dell’umano ‘miracolosamente’ ricompare al termine della vicenda dei mortali.
Tra apocalisse e miracolo. Spunti per un ripensamento della figura di Gesù a partire dalle "Vermischte Bemerkungen" di Ludwig Wittgenstein
TARCA, Luigi
2013-01-01
Abstract
La visione apocalittica, secondo Wittgenstein, è quella per la quale “le cose non si ripetono”, come si legge nelle Vermischte Bemerkungen. Per questo essa è opposta a quella scientifica, basata sulla ripetizione degli eventi espressa dalla legge. La visione apocalittica è così caratterizzata dalla consapevolezza della trasformabilità non solo di singoli fatti ma dell’intero sistema di riferimento all’interno del quale i fatti accadono. Questa consapevolezza – che riguarda non solo la dimensione religiosa ma anche quella etica, estetica e filosofica – può presentare, oltre al volto negativo dell’apocalisse, anche quello positivo del ‘miracolo’. La religione fondata su Gesù è la religione che ha al proprio centro la figura dell’uomo. Essa non è una forma di ‘conoscenza’, non si basa quindi su una verità storico-fattuale o teologica, ma su una trasformazione del proprio modo di vivere. Ora, proprio la disponibilità a mettere in questione anche il sistema di riferimento ultimo, ci può indurre oggi a mettere in questione pure la centralità della figura dell’uomo per quanto riguarda il futuro delle forme di vita destinate ad abitare la terra. Anche questa visione, che è apocalittica in quanto manifesta il superamento dell’esperienza dell’uomo nel suo insieme, presenta però anche la possibilità di un aspetto positivo, quello per cui il volto dell’umano ‘miracolosamente’ ricompare al termine della vicenda dei mortali.File | Dimensione | Formato | |
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