Perché i romanzi “parlano” più lingue, invece che un’unica lingua? Che sfide impone il multilinguismo letterario alla traduzione e all’idea di una letteratura nazionale? Lo straniamento linguistico, sebbene a volte censurato o dimenticato, ha sempre fatto parte della storia letteraria, ed oggi più che mai in una dimensione di cosiddetta World Literature. Molti scrittori dall’antichità fino al Novecento si sono non solo auto-tradotti, ma hanno reinventato, alternato e mescolate le proprie lingue madri, spinti dall’esilio, dalla discriminazione, dalle guerre, o anche solo dal viaggio intellettuale, attraversando i continenti, con esempi come quelli Joyce o Nabokov, i quali hanno raggiunto anche inaspettate latitudini. Questo saggio vuole offrire, grazie all’uso di metodologie aggiornate e comparando alcuni casi rilevanti tra le Americhe e l’Europa, una teoria di questi romanzi particolari e universali assieme, diabolicamente intraducibili ed utopisticamente babelici. Una teoria per comprendere le zone di contatto e di traduzione delle culture contemporanee, le quali hanno smesso da tempo di parlare una sola lingua e di sventolare una sola bandiera, nelle megalopoli così come nelle frontiere.
Il Romanzo di Babele. La svolta multilingue della letteratura
RAVEGGI, A.
2023-01-01
Abstract
Perché i romanzi “parlano” più lingue, invece che un’unica lingua? Che sfide impone il multilinguismo letterario alla traduzione e all’idea di una letteratura nazionale? Lo straniamento linguistico, sebbene a volte censurato o dimenticato, ha sempre fatto parte della storia letteraria, ed oggi più che mai in una dimensione di cosiddetta World Literature. Molti scrittori dall’antichità fino al Novecento si sono non solo auto-tradotti, ma hanno reinventato, alternato e mescolate le proprie lingue madri, spinti dall’esilio, dalla discriminazione, dalle guerre, o anche solo dal viaggio intellettuale, attraversando i continenti, con esempi come quelli Joyce o Nabokov, i quali hanno raggiunto anche inaspettate latitudini. Questo saggio vuole offrire, grazie all’uso di metodologie aggiornate e comparando alcuni casi rilevanti tra le Americhe e l’Europa, una teoria di questi romanzi particolari e universali assieme, diabolicamente intraducibili ed utopisticamente babelici. Una teoria per comprendere le zone di contatto e di traduzione delle culture contemporanee, le quali hanno smesso da tempo di parlare una sola lingua e di sventolare una sola bandiera, nelle megalopoli così come nelle frontiere.File | Dimensione | Formato | |
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