Come in un castello incantato, tre mistiche guardano immagini che le fanno volare. I testi che parlano di loro traboccano di visioni ove bambini divini saltano fuori da culle celesti; fanciulle graziose in groppa ai cavalli percorrono boschi «trasformanti»; Madonne che parlano possono inchinarsi davanti alle donne o possono litigare con loro; Cristi loquaci possono animarsi, in modo da «sedurre» le mistiche, o possono sconvolgerle come i cavalieri delle favole. In questo libro si analizzano le storie di tre donne mistiche – due agiografie e un’autobiografia – fatte di parole sì, ma pure di immagini. Inizialmente l’attenzione è rivolta all’agio-biografia di Santa Lutgarda (1182-1246), appartenente alla raccolta di vite scritte dal domenicano Tommaso di Cantimpré – le «Vitae matrum» ; Lutgarda mostra infatti di avere alcune visioni di personaggi celesti in base a come questi venivano rappresentati dall’iconografia del suo tempo. Un’altra esperienza mistica analizzata è quella di sant’Angela da Foligno (1248-1309), una donna carnale e passionale che cerca l’Assoluto con l’aiuto delle immagini dipinte, come leggiamo nella sua autobiografia spirituale. Il cerchio si chiude con la mistica sant’Agnese da Montepulciano (1268-1317), a sua volta molto sensibile al «potere delle immagini». Delineando le storie di queste donne, lo studio mette in luce un’indicazione metodologica che riguarda la possibilità di individuare, nella rappresentazione agiografica, motivi comuni fra le mistiche del Nord Europa e quelle italiane, individuando così un «typus» di santità femminile europea.

Tre storie di santità femminile tra parole e immagini: agiografie, memoriali e "fabulae depictae" fra Due e Trecento, Tübingen, Narr, 2019 [ ISBN: 978-3-8233-8360-4 (Print) ISBN: 978-3-8233-9360-3 (e-book) ]

Zangari Mattia
2019-01-01

Abstract

Come in un castello incantato, tre mistiche guardano immagini che le fanno volare. I testi che parlano di loro traboccano di visioni ove bambini divini saltano fuori da culle celesti; fanciulle graziose in groppa ai cavalli percorrono boschi «trasformanti»; Madonne che parlano possono inchinarsi davanti alle donne o possono litigare con loro; Cristi loquaci possono animarsi, in modo da «sedurre» le mistiche, o possono sconvolgerle come i cavalieri delle favole. In questo libro si analizzano le storie di tre donne mistiche – due agiografie e un’autobiografia – fatte di parole sì, ma pure di immagini. Inizialmente l’attenzione è rivolta all’agio-biografia di Santa Lutgarda (1182-1246), appartenente alla raccolta di vite scritte dal domenicano Tommaso di Cantimpré – le «Vitae matrum» ; Lutgarda mostra infatti di avere alcune visioni di personaggi celesti in base a come questi venivano rappresentati dall’iconografia del suo tempo. Un’altra esperienza mistica analizzata è quella di sant’Angela da Foligno (1248-1309), una donna carnale e passionale che cerca l’Assoluto con l’aiuto delle immagini dipinte, come leggiamo nella sua autobiografia spirituale. Il cerchio si chiude con la mistica sant’Agnese da Montepulciano (1268-1317), a sua volta molto sensibile al «potere delle immagini». Delineando le storie di queste donne, lo studio mette in luce un’indicazione metodologica che riguarda la possibilità di individuare, nella rappresentazione agiografica, motivi comuni fra le mistiche del Nord Europa e quelle italiane, individuando così un «typus» di santità femminile europea.
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