Veronese e i monumenti dei Dogi nelle incisioni di Giacomo Barri. Ai prodromi di una storia dell’arte illustrata a Venezia tra i secoli XVII-XVIII

The artistic and historiographical story of Giacomo Barri, an après engraver and art writer (Lyon c. 1636 - Venice c. 1690), who with his Picturesque Journey of Italy (Venice 1671) would have contributed to the diffusion of a guide model of the things of painting in pocket format, demonstrates how already in the seventeenth century the need to document and facilitate the use of the artistic heritage for a wider audience, was leading to the development of innovative editorial and intaglio products. Of this type is "that rare booklet of a picturesque journey by a Barri", which was translated into English as early as 1679 by the engraver William Lodge of Leeds, thus offering one of the first guides to support foreign travelers in Italy, in advance of a few decades compared to the consolidation of the social practice of the Grand Tour. In addition to the 'literature of the Cicerones' of which, according to Julius von Schlosser, his picturesque Journey was the progenitor of a successful editorial typology, Barri was undoubtedly a precursor also in the conscious use of translation engraving as valid tool for dissemination and propaganda, at the beginning of the History of Illustrated Art. This is demonstrated by both the sheets engraved with the Eight Virtues by Paolo Veronese for the ceiling of the hall of the Collegio in the Doge's Palace, seen from below; and the suite of twelve Dogal burials for the Venetian nobleman Girolamo Cavazza, drawn in architectural relief, with a simple outline.

La vicenda artistica e storiografica di Giacomo Barri, incisore d’après e scrit- tore d’arte (Lione 1636 ca. – Venezia 1690 ca.), che con il suo Viaggio pittoresco d’Italia (Venezia 1671) avrebbe contribuito alla diffusione di un modello di guida delle cose di pittura in formato tascabile, dimostra come già nel XVII secolo l’esigenza di documentare e rendere agile la fruizione del patrimonio artistico per un pubblico più ampio, stesse portando all’elaborazione di prodotti editoriali e calcografici innovativi. Di questo tipo è “quel raro libercolo di un viaggio pittoresco di un Barri”, che fu tradotto in inglese già nel 1679 dall’incisore William Lodge di Leeds, offrendo così una delle prime guide di supporto ai viaggiatori stranieri in Italia, in anticipo di alcuni decenni rispetto al consolidamento della pratica sociale del Grand Tour. Oltre che nell’ambito della ‘letteratura dei Ciceroni’ di cui, stando a Julius von Schlosser, il suo Viaggio pittoresco fu il capostipite di una fortunata tipologia editoriale, Barri fu senza dubbio un precursore anche nell’utilizzo consapevole dell’incisione di traduzione come valido strumento di divulgazione e di propaganda, ai prodromi della Storia dell’Arte illustrata. Tanto dimostrano sia i fogli incisi con le Otto Virtù di Paolo Veronese per il soffitto della sala del Collegio in Palazzo Ducale, viste dal sott’insù; sia la suite di dodici Sepolture dogali per il nobile veneto Girolamo Cavazza, disegnate a rilievo architettonico, a contorno semplice.