L’Epistola a Pitocle di Epicuro costituisce una risorsa unica e imprescindibile per comprendere le ragioni del pleonachos tropos (metodo delle molteplici spiegazioni) e della sua specifica applicazione ai meteora (fenomeni celesti). Tra i testi epicurei superstiti che lo teorizzano e illustrano, la lettera è quella che meglio ci consente di stabilire perché per Epicuro sia possibile fornire molteplici spiegazioni dei fenomeni celesti. La critica si è principalmente impegnata sul versante epistemologico della dottrina, cercando di stabilire se fosse possibile o meno definire il numero delle spiegazioni, se le spiegazioni fornite fossero tutte vere o mutuamente esclusive, se tra le spiegazioni possibili fornite ce ne fosse una preferibile rispetto alle altre, se le spiegazioni fornite per un dato fenomeno fossero compatibili o meno con quelle di un altro, quale fosse la ratio alla base dell’ordine delle spiegazioni. Raramente o in modo cursorio, ci si è soffermati sulle ragioni metafisiche del metodo, e qualora ciò si sia verificato, lo si è fatto in modo strumentale, per stabilire il valore di verità delle molteplici spiegazioni offerte. A questo scopo, per esempio, sulla base della testimonianza di Lucrezio, sono state generalmente richiamate la dottrina fisica dell’infinita disponibilità di materia e la dottrina cosmologica dell’infinità dei mondi, per sostenere che tutte le spiegazioni di un fenomeno sono vere nello stesso tempo in mondi diversi, che in un dato mondo una sola, tra quelle fornite, è vera ed è compatibile solo con alcune spiegazioni relative agli altri fenomeni. Francesco Verde, invece, nel suo commento alla lettera, ha impostato la sua ricerca sul pleonachos tropos, stabilendo una stretta relazione tra molteplicità epistemologica e molteplicità ontologica. Nel presente articolo si cerca di comprendere, quindi, esattamente che cosa significhi che i fenomeni celesti hanno una molteplice causa della loro genesi e una molteplice determinazione della loro essenza, ovvero che cosa significhi che i meteora siano in qualche modo indeterminati. Si mostra, dunque, come i corpi celesti si iscrivono in un perimetro di cielo la cui materia, per le modalità e la natura della sua costituzione, possiede una pluralità di potenzialità causali. Queste potenzialità sono tali da determinare, in modo aprioristicamente imprevedibile seppur limitato, gli stessi processi in combinazione con più fattori esterni diversi, a loro volta in grado di attivarle non solo in mondi diversi, ma anche nello stesso mondo, e, nello stesso mondo, non solo in tempi diversi, ma anche nello stesso tempo.

L'indeterminatezza ontologica dei meteora

Masi
2022-01-01

Abstract

L’Epistola a Pitocle di Epicuro costituisce una risorsa unica e imprescindibile per comprendere le ragioni del pleonachos tropos (metodo delle molteplici spiegazioni) e della sua specifica applicazione ai meteora (fenomeni celesti). Tra i testi epicurei superstiti che lo teorizzano e illustrano, la lettera è quella che meglio ci consente di stabilire perché per Epicuro sia possibile fornire molteplici spiegazioni dei fenomeni celesti. La critica si è principalmente impegnata sul versante epistemologico della dottrina, cercando di stabilire se fosse possibile o meno definire il numero delle spiegazioni, se le spiegazioni fornite fossero tutte vere o mutuamente esclusive, se tra le spiegazioni possibili fornite ce ne fosse una preferibile rispetto alle altre, se le spiegazioni fornite per un dato fenomeno fossero compatibili o meno con quelle di un altro, quale fosse la ratio alla base dell’ordine delle spiegazioni. Raramente o in modo cursorio, ci si è soffermati sulle ragioni metafisiche del metodo, e qualora ciò si sia verificato, lo si è fatto in modo strumentale, per stabilire il valore di verità delle molteplici spiegazioni offerte. A questo scopo, per esempio, sulla base della testimonianza di Lucrezio, sono state generalmente richiamate la dottrina fisica dell’infinita disponibilità di materia e la dottrina cosmologica dell’infinità dei mondi, per sostenere che tutte le spiegazioni di un fenomeno sono vere nello stesso tempo in mondi diversi, che in un dato mondo una sola, tra quelle fornite, è vera ed è compatibile solo con alcune spiegazioni relative agli altri fenomeni. Francesco Verde, invece, nel suo commento alla lettera, ha impostato la sua ricerca sul pleonachos tropos, stabilendo una stretta relazione tra molteplicità epistemologica e molteplicità ontologica. Nel presente articolo si cerca di comprendere, quindi, esattamente che cosa significhi che i fenomeni celesti hanno una molteplice causa della loro genesi e una molteplice determinazione della loro essenza, ovvero che cosa significhi che i meteora siano in qualche modo indeterminati. Si mostra, dunque, come i corpi celesti si iscrivono in un perimetro di cielo la cui materia, per le modalità e la natura della sua costituzione, possiede una pluralità di potenzialità causali. Queste potenzialità sono tali da determinare, in modo aprioristicamente imprevedibile seppur limitato, gli stessi processi in combinazione con più fattori esterni diversi, a loro volta in grado di attivarle non solo in mondi diversi, ma anche nello stesso mondo, e, nello stesso mondo, non solo in tempi diversi, ma anche nello stesso tempo.
2022
Epicuro, Epistola a Pitocle
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