Questo volume è frutto di studi, ricerche ed esperienze che abbiamo condiviso con i nostri Coautori Pascal Quiry e Yann Le Fur. Con loro, partendo dalla grande eredità lasciata da Pierre Vernimmen, siamo giunti alla quinta edizione di Corpo- rate Finance – Theory and Practice, edito da Wiley, da cui abbiamo tratto una parte rilevante dei contenuti riportati nelle pagine che seguono. Vi è poi un altro Coautore, che avremmo però difficoltà a identificare puntual- mente: ci riferiamo ai nostri Studenti ai diversi livelli, da quelli Universitari a quel- li dell’MBA o del Master in Corporate Finance, passando attraverso quelli delle lauree magistrali e dei programmi per Executive. È con il loro costante stimolo e anche grazie alle loro proposte e rilievi, che questo libro ha assunto la struttura e i contenuti che il lettore può oggi apprezzare. Ai Colleghi Rachele Anconetani ed Emanuele Teti va poi la nostra riconoscen- za più sincera. Con sincero entusiasmo e con tanta pazienza hanno lavorato alla traduzione dall’inglese all’italiano del volume originale per consegnarci una pri- ma versione grezza, ma già contenente proposte e riflessioni relative al migliore adattamento possibile delle nostre pagine originali alla realtà del nostro Paese. Dobbiamo infine scusarci con il lettore per due ragioni. La prima: tanti termini utilizzati nel volume sono in inglese, pur essendo il testo in italiano. La verità è che la finanza d’azienda parla ormai quasi esclusivamente in inglese; non è stato facile liberarci di terminologie note e care, ma tant’è. La seconda: anche noi abbiamo subito l’influenza delle espressioni in voga comunemente nel contesto internazio- nale. Così abbiamo ceduto per esempio all’uso dell’espressione “azionisti” al po- sto di “proprietà” o “portatori di capitale proprio”, ben più corrette in un contesto quale quello italiano, dove la grande maggioranza delle società non è certamente per azioni. Vi sono alcune considerazioni ulteriori che desideriamo condividere con i letto- ri. Anzitutto il tema delle denominazioni degli strumenti adottati nei vari capitoli. Quando si tratta di acronimi in particolare, la finanza è estremamente generosa. Solo per definire il Valore Attuale Netto, gli autori e le aziende, gli analisti e i consulenti, si sono divertiti a coniare acronimi e terminologie di varia fatta: VAN, NPV, DCF, REA... Nel nostro volume abbiamo deciso di essere pragmatici: le terminologie e gli acronimi saranno almeno “bilingue”. In sostanza il Valore Attuale Netto sarà indifferentemente VAN e NPV (Net Present Value); un po’ più compli- cato per il lettore inesperto, ma utile per una comprensione più “spendibile”. Un secondo, importante avviso. Questo testo è stato pensato per lettori italiani o che ben comprendono la nostra lingua e di conseguenza il nostro sistema eco- nomico e sociale. Ma trae vantaggio da un percorso internazionale accumulato in quindici anni di collaborazione con i nostri Coautori francesi. Volutamente abbia- mo adattato il testo alla realtà italiana quanto a esempi, a riferimenti normativi, a organi di controllo o a fattispecie di mercato. Ma abbiamo mantenuto una pro- spettiva completamente internazionale per tutto il resto, nella convinzione che la finanza d’azienda sia una funzione che non può essere rinchiusa all’interno di un delimitato contesto geografico.
Struttura finanziaria: design del debito
Anastasia Giakoumelou
2021-01-01
Abstract
Questo volume è frutto di studi, ricerche ed esperienze che abbiamo condiviso con i nostri Coautori Pascal Quiry e Yann Le Fur. Con loro, partendo dalla grande eredità lasciata da Pierre Vernimmen, siamo giunti alla quinta edizione di Corpo- rate Finance – Theory and Practice, edito da Wiley, da cui abbiamo tratto una parte rilevante dei contenuti riportati nelle pagine che seguono. Vi è poi un altro Coautore, che avremmo però difficoltà a identificare puntual- mente: ci riferiamo ai nostri Studenti ai diversi livelli, da quelli Universitari a quel- li dell’MBA o del Master in Corporate Finance, passando attraverso quelli delle lauree magistrali e dei programmi per Executive. È con il loro costante stimolo e anche grazie alle loro proposte e rilievi, che questo libro ha assunto la struttura e i contenuti che il lettore può oggi apprezzare. Ai Colleghi Rachele Anconetani ed Emanuele Teti va poi la nostra riconoscen- za più sincera. Con sincero entusiasmo e con tanta pazienza hanno lavorato alla traduzione dall’inglese all’italiano del volume originale per consegnarci una pri- ma versione grezza, ma già contenente proposte e riflessioni relative al migliore adattamento possibile delle nostre pagine originali alla realtà del nostro Paese. Dobbiamo infine scusarci con il lettore per due ragioni. La prima: tanti termini utilizzati nel volume sono in inglese, pur essendo il testo in italiano. La verità è che la finanza d’azienda parla ormai quasi esclusivamente in inglese; non è stato facile liberarci di terminologie note e care, ma tant’è. La seconda: anche noi abbiamo subito l’influenza delle espressioni in voga comunemente nel contesto internazio- nale. Così abbiamo ceduto per esempio all’uso dell’espressione “azionisti” al po- sto di “proprietà” o “portatori di capitale proprio”, ben più corrette in un contesto quale quello italiano, dove la grande maggioranza delle società non è certamente per azioni. Vi sono alcune considerazioni ulteriori che desideriamo condividere con i letto- ri. Anzitutto il tema delle denominazioni degli strumenti adottati nei vari capitoli. Quando si tratta di acronimi in particolare, la finanza è estremamente generosa. Solo per definire il Valore Attuale Netto, gli autori e le aziende, gli analisti e i consulenti, si sono divertiti a coniare acronimi e terminologie di varia fatta: VAN, NPV, DCF, REA... Nel nostro volume abbiamo deciso di essere pragmatici: le terminologie e gli acronimi saranno almeno “bilingue”. In sostanza il Valore Attuale Netto sarà indifferentemente VAN e NPV (Net Present Value); un po’ più compli- cato per il lettore inesperto, ma utile per una comprensione più “spendibile”. Un secondo, importante avviso. Questo testo è stato pensato per lettori italiani o che ben comprendono la nostra lingua e di conseguenza il nostro sistema eco- nomico e sociale. Ma trae vantaggio da un percorso internazionale accumulato in quindici anni di collaborazione con i nostri Coautori francesi. Volutamente abbia- mo adattato il testo alla realtà italiana quanto a esempi, a riferimenti normativi, a organi di controllo o a fattispecie di mercato. Ma abbiamo mantenuto una pro- spettiva completamente internazionale per tutto il resto, nella convinzione che la finanza d’azienda sia una funzione che non può essere rinchiusa all’interno di un delimitato contesto geografico.File | Dimensione | Formato | |
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