Nel 1780 la Stanza delle “Matematiche” degli Uffizi (attuale Sala delle Carte geografiche) fu adibita a gabinetto delle “medaglie moderne”. Riconsiderare le vicende della Galleria dal punto di vista eccentrico offerto da questo ambiente e dagli artefatti che ospitò tra il 1780 e il 1853 può essere utile non solo per riscoprire le trasformazioni di un luogo meno vistosamente alterato dell’edificio, ma anche per comprendere fenomeni e pratiche meno evidenti, legati alle sue collezioni. Eredità di una fase in cui la Galleria riuniva oggetti accreditati dalla loro rarità e provenienza, pure dopo il 1769 la raccolta numismatica degli Uffizi non fu gestita e accresciuta solo in funzione della formazione artistica, dell’elaborazione di contenuti disciplinari e della loro illustrazione, ma continuò a rivestire valenze multiple e complesse. Il contributo delinea le vicissitudini della sala e delle collezioni numismatiche fino al 1853, cercando di dare conto della lunga permanenza di questa classe di oggetti in un’istituzione che andava convertendosi gradualmente in un museo dedicato a pittura e scultura.
Il Gabinetto delle “medaglie moderne” (1780-1853): relazioni diplomatiche, paradigmi disciplinari e momenti di socialità del sapere
Cupperi Walter
2022-01-01
Abstract
Nel 1780 la Stanza delle “Matematiche” degli Uffizi (attuale Sala delle Carte geografiche) fu adibita a gabinetto delle “medaglie moderne”. Riconsiderare le vicende della Galleria dal punto di vista eccentrico offerto da questo ambiente e dagli artefatti che ospitò tra il 1780 e il 1853 può essere utile non solo per riscoprire le trasformazioni di un luogo meno vistosamente alterato dell’edificio, ma anche per comprendere fenomeni e pratiche meno evidenti, legati alle sue collezioni. Eredità di una fase in cui la Galleria riuniva oggetti accreditati dalla loro rarità e provenienza, pure dopo il 1769 la raccolta numismatica degli Uffizi non fu gestita e accresciuta solo in funzione della formazione artistica, dell’elaborazione di contenuti disciplinari e della loro illustrazione, ma continuò a rivestire valenze multiple e complesse. Il contributo delinea le vicissitudini della sala e delle collezioni numismatiche fino al 1853, cercando di dare conto della lunga permanenza di questa classe di oggetti in un’istituzione che andava convertendosi gradualmente in un museo dedicato a pittura e scultura.File | Dimensione | Formato | |
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