Nel 2009 è uscito per i tipi di FrancoAngeli Il secolo di carta. Antonio Bosio artigiano di testi e immagini nella Venezia del Seicento. Allargando lo sguardo oltre i limiti biografici del protagonista – libraio, tipografo e incisore – e quelli geografici di Venezia, lo studio aveva cercato di fare di un oscuro ma poliedrico artigiano della carta stampata la chiave di lettura del commercio di testi e immagini dell’epoca in cui operava. Qui la seconda e ultima puntata del Secolo di carta, l’edizione integrale dell’inventario di bottega di Antonio Bosio, dal quale la prima ricerca era sbocciata. Era importante dare la possibilità di scorrerne le pagine per la quantità e l’estrema varietà dei materiali ivi descritti, che va dal libro al foglio volante di preghiere, dall’incisione da collezione a quella d’arredo o per laurea, dalle cartegloria ai ventagli e a molto altro ancora. Varietà che rende l’inventario veneziano quasi unico. L’edizione dell’Inventario, con nuovi documenti sulla famiglia Bosio illustrati nell’introduzione, nasce sotto l’auspicio della collaborazione tra persone e discipline. Fra bibliografia e storia – a torto spesso ritenute in competizione tra loro –, perché l’edizione di una fonte come questa invita a formulare riflessioni storiche a partire dall’osservazione di fenomeni bibliografici, anche i più minuti e apparentemente insignificanti. Collaborazione fra persone perché invita tutti i lettori ad appassionarsi al gioco di individuazione degli esemplari superstiti delle voci d’inventario che ancora mancano di identificazione, o, al contrario, a prendere coscienza della loro definitiva scomparsa, spia sfuggente dei silenzi della storia.

Inventario di bottega di Antonio Bosio veneziano (1646-1694)

Minuzzi, Sabrina
Writing – Original Draft Preparation
2013-01-01

Abstract

Nel 2009 è uscito per i tipi di FrancoAngeli Il secolo di carta. Antonio Bosio artigiano di testi e immagini nella Venezia del Seicento. Allargando lo sguardo oltre i limiti biografici del protagonista – libraio, tipografo e incisore – e quelli geografici di Venezia, lo studio aveva cercato di fare di un oscuro ma poliedrico artigiano della carta stampata la chiave di lettura del commercio di testi e immagini dell’epoca in cui operava. Qui la seconda e ultima puntata del Secolo di carta, l’edizione integrale dell’inventario di bottega di Antonio Bosio, dal quale la prima ricerca era sbocciata. Era importante dare la possibilità di scorrerne le pagine per la quantità e l’estrema varietà dei materiali ivi descritti, che va dal libro al foglio volante di preghiere, dall’incisione da collezione a quella d’arredo o per laurea, dalle cartegloria ai ventagli e a molto altro ancora. Varietà che rende l’inventario veneziano quasi unico. L’edizione dell’Inventario, con nuovi documenti sulla famiglia Bosio illustrati nell’introduzione, nasce sotto l’auspicio della collaborazione tra persone e discipline. Fra bibliografia e storia – a torto spesso ritenute in competizione tra loro –, perché l’edizione di una fonte come questa invita a formulare riflessioni storiche a partire dall’osservazione di fenomeni bibliografici, anche i più minuti e apparentemente insignificanti. Collaborazione fra persone perché invita tutti i lettori ad appassionarsi al gioco di individuazione degli esemplari superstiti delle voci d’inventario che ancora mancano di identificazione, o, al contrario, a prendere coscienza della loro definitiva scomparsa, spia sfuggente dei silenzi della storia.
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