Sebbene risulti pacifico ritenere che, nell'ambito dell'ordinamento dell'Unione europea, il principio di mutua fiducia ammetta delle limitazioni, non risulta tuttavia agevole comprendere in quali casi esse siano consentite. Benché la Corte di Lussemburgo abbia affrontato la questione in alcune sue pronunce, essa è ancora caratterizzata da notevole incertezza. Il presente contributo si propone di operare alcune riflessioni intorno alla portata della deroga alla presunzione di conformità nell'ambito dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia. L'indagine tenterà altresì di verificare la compatibilità degli elementi desumibili dalle sentenze della Corte di Lussemburgo con le pertinenti pronunce della Corte europea dei diritti dell’uomo. L’analisi farà emergere una tendenziale coinciliabilità tra le posizioni delle due Corti. Inoltre, una serie di questioni problematiche emergono spostando il focus dell’indagine dalla costruzione teorica della deroga ai profili legati alla sua applicazione da parte delle autorità nazionali, e al suo impatto sui meccanismi che si fondano sul principio di mutua fiducia, tra cui il mandato di arresto europeo e il sistema di Dublino. In particolare, oltre alle incertezze che caratterizzano gli aspetti procedurali, si metteranno in rilievo i possibili effetti negativi di un ricorso sistematico a tale deroga sul funzionamento dei suddetti meccanismi.
I limiti al principio di mutua fiducia nell’ambito dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia. Alcune riflessioni alla luce della recente giurisprudenza in materia di mandato di arresto europeo e protezione internazionale
Gabriele Asta
2017-01-01
Abstract
Sebbene risulti pacifico ritenere che, nell'ambito dell'ordinamento dell'Unione europea, il principio di mutua fiducia ammetta delle limitazioni, non risulta tuttavia agevole comprendere in quali casi esse siano consentite. Benché la Corte di Lussemburgo abbia affrontato la questione in alcune sue pronunce, essa è ancora caratterizzata da notevole incertezza. Il presente contributo si propone di operare alcune riflessioni intorno alla portata della deroga alla presunzione di conformità nell'ambito dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia. L'indagine tenterà altresì di verificare la compatibilità degli elementi desumibili dalle sentenze della Corte di Lussemburgo con le pertinenti pronunce della Corte europea dei diritti dell’uomo. L’analisi farà emergere una tendenziale coinciliabilità tra le posizioni delle due Corti. Inoltre, una serie di questioni problematiche emergono spostando il focus dell’indagine dalla costruzione teorica della deroga ai profili legati alla sua applicazione da parte delle autorità nazionali, e al suo impatto sui meccanismi che si fondano sul principio di mutua fiducia, tra cui il mandato di arresto europeo e il sistema di Dublino. In particolare, oltre alle incertezze che caratterizzano gli aspetti procedurali, si metteranno in rilievo i possibili effetti negativi di un ricorso sistematico a tale deroga sul funzionamento dei suddetti meccanismi.File | Dimensione | Formato | |
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